Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2010 alle ore 08:36.
L'indagine-Eric Woerth, il ministro francese più coinvolto nella vicenda Bettencourt, «non intervenne in alcun modo» per favorire, ostacolare o orientare una decisione dei controllori delle finanze sull'imposizione fiscale della miliardaria Liliane Bettencourt». Lo afferma un rapporto dell'ispettorato generale delle Finanze, pubblicato dal ministero del Bilancio.
Woerth, «durante il periodo in cui fu ministro del Bilancio non intervenne in alcun modo presso i servizi posti sotto la sua autorità» riguardo il controllo fiscale da compiere nei confronti dell'azionista de L'Oreal. Il ministro era sospettato di conflitto di interessi per aver fatto assumere la moglie nella società di Patrice de Maistre, Clymene, che gestiva il patrimonio della Bettencourt.
Il discorso alla nazione- Al minimo storico nei sondaggi e pressato dalla sua stessa maggioranza perché faccia chiarezza sulla vicenda Bettencourt/Woerth, Nicolas Sarkozy scommette sul suo intervento in tv di stasera per mettere fine a quattro settimane di polemiche. Il capo di stato francese si rivolgerà al paese alle 20.15, nel corso di una trasmissione speciale sulla rete pubblica France 2, alla vigilia della presentazione della riforma delle pensioni in Consiglio dei ministri.
Sarkozy, che vuole occuparsi "dei problemi concreti dei francesi", cercherà di spiegare l'importanza di una riforma quanto mai impopolare, che innalzerà da 60 a 62 anni l'età minima per la pensione; e coglierà l'occasione per ribadire il suo sostegno al ministro del Lavoro, Eric Woerth.
Rimpasto di governo a ottobre-Anche se l'appuntamento televisivo di stasera soddisfa quanti hanno chiesto un chiarimento del presidente davanti ai francesi, Sarkozy non dovrebbe però annunciare un rimpasto di governo, come invece chiesto dalla sinistra, ma anche da alcuni della sua maggioranza. "La nostra priorità politica non è il rimpasto", ha detto mercoledì scorso il premier Francois Fillon. L'Eliseo ha fatto sapere che il presidente non intende anticipare il rimpasto, già annunciato per ottobre.