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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2010 alle ore 09:31.
Per il ministro della Giustizia Angelino Alfano «i sequestri di beni per quasi un miliardo e mezzo di euro, disposti oggi in Campania e Calabria ai danni,rispettivamente, del clan camorristico dei casalesi e di un imprenditore legato alla 'ndrangheta reggina, rappresentano l'ennesima azione di impoverimento della criminalità organizzata messa asegno da magistratura e forze dell'ordine in attuazione delle norme varate quasi due anni fa dal Governo».
Beni per oltre un miliardo di euro sono stati sequestrati dai carabinieri nell'ambito di una vasta operazione in corso da questa mattina in provincia di Caserta contro il clan dei casalesi. Su richiesta della procura distrettuale antimafia di Napoli, nei confronti di esponenti di spicco del clan dei casalesi, tra cui il super latitante Antonio Iovine e Nicola Schiavone, figlio del noto Sandokan, sono state anche emesse 17 ordinanze di custodia cautelare per associazione mafiosa, riciclaggio, turbativa d'asta ed altri reati. Le indagini condotte dal Ros hanno permesso - si spiega in una nota - di ricostruire l'intero circuito economico di imprese, complessi turistici, appartamenti e terreni, nel quale venivano reinvestiti gli enormi proventi illeciti del sodalizio.
Documentate anche le estese infiltrazioni del clan negli appalti pubblici, individuandone la diffusa rete collusiva nella pubblica amministrazione. Nell'inchiesta è indagato il prefetto di Frosinone, Paolino Maddaloni; i pm Antonello Ardituro e Marco Del Gaudio ne avevano chiesto l'arresto, ma il gip Vincenzo Alabiso ha respinto la richiesta. Maddaloni è accusato di turbativa d'asta; l'appalto è quello delle centraline per il monitoraggio della qualità dell'aria a Caserta.
I fatti contestati al prefetto di Frosinone, Paolino Maddaloni si riferiscono al 2008 quando ha svolto la sua attività come sub commissario prefettizio al Comune di Caserta. Scrive il gip nell'ordinanza: «Maurizio Mazzotti, dirigente del settore Pianificazione, programmazione e assetto del territorio del Comune di Caserta nonchè responsabile del procedimento Urban, Nicola Ferraro, consigliere regionale Udeur e soggetto influente sulla pubblica amministrazione del Comune di Caserta, Paolino Maddaloni, vice prefetto delegato per lo stanziamento dei fondi, e Sergio Solmi, titolare dell' impresa Orion predestinata a vincere la gara, turbavano il pubblico incanto relativo ai lavori per l'installazione, nella gara