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Sotto tutela il 95% dei depositi Ue

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Questo articolo è stato pubblicato il 13 luglio 2010 alle ore 08:00.


BRUXELLES. Dal nostro inviato
Niente più code infinite di risparmiatori nel panico davanti agli sportelli di banche in odore di crack. E mai più casi Madoff, di investitori bruciati dall'assenza di un minimo ragionevole di tutela. Michel Barnier ha idee chiare e un imperativo prioritario: recuperare la fiducia di cittadini, risparmiatori e mercati che, dopo la crisi finanziaria del 2008, continua a latitare.
Come? «Per prevenire nuove crisi il sistema finanziario europeo ha bisogno di più trasparenza e responsabilità. Deve rassicurare i cittadini sul fatto che i loro depositi, investimenti e polizze assicurative sono protetti dovunque si trovino nell'Unione europea» ha spiegato ieri il commissario Ue al Mercato interno e Servizi finanziari.
In concreto questo significa che, a partire dalla fine dell'anno come già previsto, le garanzie sui depositi bancari saranno raddoppiate a 100mila euro, in breve risulterà coperto il 95% degli attuali detentori europei di conti in banca che saranno totalmente rimborsati in caso di fallimento, in tutte le valute. E comprese le piccole e medie imprese. Sono invece esclusi tutti i depositi di istituzioni finanziarie e pubbliche autorità, i certificati di debito e i prodotti strutturati di investimento.
Il rimborso dovrà avvenire in 7 giorni contro l'attuale media di un mese. Non solo. Per semplificare le procedure e accelerare i tempi, chi vive per esempio in Portogallo e ha un conto in una banca che fallisca e abbia sede in Svezia, sarà subito coperto dallo schema di garanzia portoghese, che verrà poi rimborsato da quello svedese. Il dispositivo, ha spiegato Barnier, «sarà automatico e credibile, visto che sarà finanziato a monte dalle banche stesse». Le quali contribuiranno in misura diversa, fino a tre volte tanto, secondo il grado di rischio del rispettivo business. Ancora non è prevista la creazione di un fondo paneuropeo di garanzia partendo dai ben 40 diversi schemi che attualmente convivono in Europa. Se ne riparlerà comunque nel 2014, quando la direttiva Ue sarà riesaminata.
Banche a parte, anche in caso di frodi o fallimento delle società di investimento, i clienti saranno tutelati: prima di tutto aumentando da 20mila a 50mila euro le compensazioni cui avranno diritto e poi accorciando a un massimo di 9 mesi i tempi del rimborso, che oggi si trascinano per anni. Oggi nell'Unione coesistono ben 39 diversi regimi di indennizzo.

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Tags Correlati: Credito alle imprese | Ecofin | Europa | Michel Barnier | Stati Membri | Unione Europea

 

Per procurare un paracadute anche nel caso le assicurazioni non siano in grado di coprire i rischi previsti dalle polizze sottoscritte dal cliente, Barnier ieri ha presentato un Libro Bianco con il quale lancia un processo di consultazione fino al 30 novembre con tutte le parti interessate. L'idea è arrivare a creare uno schema di garanzia in tutti gli Stati membri dell'Unione. Oggi soltanto 12 (non l'Italia) prevedono questo tipo di meccanismi però molto diversi tra loro in termini di protezione, eligibilità, intervento e finanziamento.
In vista della riunione dei ministri Ecofin oggi a Bruxelles, Barnier ieri non poteva certo ignorare la delicata questione della nuova architettura europea di supervisione finanziaria, un terreno di scontro aperto tra Europarlamento, più "europeista" e governi, più "nazionalisti". «Le autorità europee non si sostituiranno a quelle nazionali ma è indubbio che abbiamo bisogno di un radar europeo perché in molti paesi la presenza di banche straniere è altissima» ha avvertito il commissario, che si preparava a un negoziato notturno con i litiganti.
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