Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 13 luglio 2010 alle ore 19:19.
Lo chiamavano "il Boss". E davvero non avrebbe potuto essere diversamente, visto che dei New York Yankees George Steinbrenner non era solo il proprietario, ma anche l'anima, l'orgoglio, il cuore. E proprio il cuore lo ha tradito, stroncato da un infarto, mentre il Boss, 80enne magnate della cantieristica e armatore, si trovava nella sua villa a Tampa, in Florida. Un altro lutto in casa Yankees, dopo che appena un paio di giorni fa la leggendaria franchigia aveva perso la sua voce storica, quella del 99enne commentatore Bob Sheppard. E un altro brutto colpo per la Grande Mela dello sport, già immalinconita dalla traumatica scelta di LeBron James, Il Prescelto dei canestri che dopo l'addio a Cleveland ha preferito Miami ai Knicks, per provare a vincere il suo primo anello Nba.
"Larger than life" – Così negli States vengono definiti i personaggi la cui vita travalica nella leggenda. E Steinbrennen rientra pienamente in questa categoria. A partite dai riferimenti simbolici: basi pensare alla data di nascita (4 luglio, giorno dell'Indipendenza), e al luogo (Rock River, in quell'Ohio terra anche di quel LeBron che ha già fatto piangere, con il suo "no", la New York dei canestri). E il legame con lo sport affonda nelle radici familiari, visto che il padre Henry George era stato grande ostacolista e stella dell'atletica leggera statunitense. Famigerato mangia-allenatori (ne ha esonerati 20 solo nelle sue prime 23 stagioni, tra cui Billy Martin ben cinque volte!) e general manager (in 14 si sono alternati su quella scrivania durante il suo regno…), celeberrimo per le sue risse verbali con molti dei protagonisti del baseball a stelle strisce (con conseguenti salate multe…), veterano della marina americana, Steinbrennen divenne famoso anche per lo stile militaresco imposto a squadra e giocatori, cui ha sempre vietato barba e capelli lunghi. Ma non ingaggi faraonici, spesso alternati con liti e contrasti che hanno (magari temporaneamente) portato lontano da New York stelle della Major League come Reggie Jackson, Lou Piniella, Goose Gossage, Graig Nettles e Sparky Lyle. Coinvolto nel Nixongate, per aver foraggiato illegalmente la campagna elettorale di Richard Nixon nel 1974, Nel 1990 "The Boss" fu espulso a vita dal baseball per aver dato soldi in nero. Riammesso nel '93 e' rimasto piu' ai margini della gestione della squadra e dal 2006 si era ritirato a Tampa, in Florida, lasciando gli Yankees ai figli.