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Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2010 alle ore 10:11.
Un nuovo stadio per l'Albinoleffe, una struttura multifunzionale, moderna, capace anche di variare i propri spazi destinati gli spettatori. È quanto pensato dallo studio Giugiaro per la squadra lombarda che ha chiuso a centro classifica il campionato 2010 di serie B. La società nata nel 1998 dall'unione tra l'Albinese Calcio e la società Calcio Leffe gioca nell'arena di Bergamo – Atleti azzurri di Italia – insieme alla Atalanta. Ma si tratta di una struttura considerata inadeguata non solo perché molto datata, ma anche per la sua posizione troppo centrale.
Il nuovo stadio deve essere ancora presentato al Comune di Bergamo, perché nell'idea dell'Albinoleffe verrebbe realizzato sempre all'interno del territorio bergamasco, ma verso l'aeroporto di Orio al Serio, con un collegamento diretto alle autostrade. C'è da tempo un'ipotesi nel quartiere Colognola, ma non è detto che sarà la localizzazione definitiva, anche perché la retrocessione dell'Atalanta e il suo cambio di proprietà hanno riaperto i giochi per il rinnovamento dell'attuale stadio bergamasco. Senza contare che al momento la destinazione urbanistica dell'area andrebbe variata.
Nel frattempo, però, l'Albinoleffe ha avviato un lavoro stretto con Giugiaro, che non solo ha preparato un concept, ma ha cominciato a considerare gli utilizzatori delle parti commerciali e dell'albergo. Per lo studio di architettura le moderne strutture sportive devono "vivere" tutta la settimana e non solo la domenica in concomitanza della partita di campionato.
Altro elemento che dovrebbe fornire la giusta accelerata è l'approvazione della Legge Crimi, un provvedimento che consentirebbe alle squadre di calcio di farsi il proprio impianto di gioco in linea con quanto avviene nel resto dei principali campionati europei. Giugiaro non ha pensato solo alla struttura architettonica, ma ha realizzato un'analisi di geomarketing, provando ad individuare le esigenze del territorio che semplicisticamente non si risolvono allegando allo stadio un centro commerciale.
«Il problema degli stadi italiani è che non hanno spazi esterni fruibili e che non sono luoghi sociali – ha spiegato Aldo Cingolani, managing director di Giugiaro architettura –. Lo stadio deve essere usufruibile tutta la settimana, diventare una agorà dove possono essere ospitati incontri, attività di supporto per i bambini e per le mogli».