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Questo articolo è stato pubblicato il 16 luglio 2010 alle ore 08:33.
Volata stile Far West ieri sul traguardo di Bourg-lès-Valence al termine del l'11° tappa del Tour de France partita da Sisteron. È successo di tutto negli ultimi metri, prima e dopo il traguardo; botte da orbi tra i ciclisti, reazioni inconcepibili e un comportamento della giuria non proprio imparziale.
Partiamo dai fatti. Con uno sprint davvero prepotente Mark Cavendish ha regolato i conti con Alessandro Petacchi e, adesso, è in vantaggio per 3 a 2 nel calcolo delle vittorie. La lunga volata dell'inglese è stata macchiata dal gesto folle del gregario (Mark Renshaw) che, sul rettilineo conclusivo, ha preso a testate il neozelandese Julian Dean della Garmin che guidava il treno per il compagno Tyler Farrar. Ma non è finita: pochi metri dopo la linea d'arrivo Carlos Barredo ha pensato bene di lanciare la bicicletta contro un rivale.
Gesti intollerabili, ma il comportamento della giuria non si può dire ineccepibile perché ha squalificato Renshaw e graziato Barredo a cui è stata inflitta soltanto una multa di 200 euro. Insomma due pesi, due misure. Lasciatemi dire che una volta la giuria di corsa era più inflessibile e "giusta": ricordo che un nostro atleta (Tom Steels) era stato espulso solo per aver scagliato una borraccia reagendo a una provocazione. Anche questo è un segnale della confusione generale in cui sta navigando l'Uci (Unione ciclistica internazionale).