Questo articolo è stato pubblicato il 17 luglio 2010 alle ore 08:02.
Primi nell'accedere le polveri della crisi finanziaria internazionale, gli Stati Uniti sono sono però stati i più lesti anche nel definire il nuovo quadro di regole sui mercati e gli intermediari. La gran parte delle norme definitivamente approvate dal legislatore Usa nella voluminosa Dodd-Frank Act, in Europa sono disperse in progetti di direttiva o atti regolamentari non ancora approvati definitivamente. E che talvolta sono addirittura oggetto di un duro confronto tra contrastanti interessi nazionali. Allo stato attuale soltanto la nuova disciplina sui bonus ai banchieri (più pervasiva di quella varata sull'altra sponda dell'Atlantico) è già legge ed entrerà in vigore nel 2011. Formalmente, anche le norme sulla regolamentazione delle agenzie di rating risultano già trasposte in un regolamento comunitario (2009) ma la loro effettiva attuazione è subordinata alla definitiva approvazione del nuovo assetto di vigilanza continentale, una partita ancora in pieno corso. Per il resto, appunto, il cantiere europeo è in piena attività. Ne sono una testimonianza le 10 consultazioni pubbliche avviate dal 2009 dalla commissione europea che si aggiungono alle 40 promosse soltanto dal Cesr, il comitato delle Consob continentali.
In molti casi (Hedge fund, controparti centrali per i derivati, retribuzioni, agenziedi rating) le soluzioni individuate in Europa ed Usa sostanzialmente coincidono. Sono anche il frutto del confronto svolto nell'ambito del G20 e delle soluzioni tecniche elaborate dal Financial Stability Board di Mario Draghi. Su alcuni aspetti (assetti di vigilanza generale e regolamentazione bancaria) le differenze si spiegano con la distanza degli assetti istituzionali e dell'industria. Ed anche con un diverso approccio culturale (principi contabili).
Ma ciò che in Europa, almeno finora, non trova posto in alcuna proposta regolamentare è uno dei pilastri centrali della riforma statunitense, quella "Volcker rule" che intende separare le attività che le banche fanno nell'interesse dei loro clienti (credito, intermediazione, investimenti) – ciò che giustifica la regolamentazione prudenziale e anche l'intervento finanziario dello stato se necessario – da quelle che svolgono guardando essenzialmente al proprio tornaconto. Simili scommesse di proprietary trading verrebbero limitate, per attenuare i rischi. Si apre qui anche la tematica dei conflitti d'interesse immanenti nei sistemi di negoziazione "proprietari" con i quali le banche investono in conto proprio - voce a volte fondamentale dei profitti - spesso sfruttando il flusso di informazoni della loro clientela. Se non, addirittura, proponendo investimenti di cui loro stessi intendono disfarsi. Un capitolo specifico vieta a società che sottoscrivono titoli garantiti da asset transazioni che risultino in conflitti d'interesse.
Su questi aspetti il legislatore Usa è intervenuto apertamente, mentre quello europeo al momento latita. Non è detta però l'ultima parola. È ormai prossima la rivisitazione della direttiva Mifid sui servizi finanziari - il Cesr sta per pubblicare i primi materiali preparatori - e quella potrebbe essere l'occasione anche per una riflessione sui proprietary trading. Dopo tutto è stata proprio la Mifid ha introdurre l'obbligo per gli intermediari di agire «nel migliore interesse del cliente» e, ad esempio, in Italia la Consob ha avviato un'azione di vigilanza nei confronti degli 8 maggiori gruppi perchè ritiene violato il precetto nel collocamento al pubblico di strumenti finanziari. Ecco comunque lo «stato dell'arte» nelle altre partite.
Hedge fund L'accordo raggiunto all'Ecofin del 18 maggio scorso (con il "no" della Gran Bretagna) prevede l'introduzione di un passaporto europeo attraverso la registrazione dei fondi di investimento speculativi con vincoli prudenziali e requisiti di capitale nonchè (in sintonia con la nuova regolamentazione Usa) il rispetto di alcune norme di trasparenza con l'obbligo per i gestori di informare i regulator sulle politiche di investimento e le compravendite degli intermediari.
Agenzie di rating La Eu nell'aprile del 2009 ha approvato un regolamento che sottopone le agenzie ad un obbligo di registrazione attribuendone la vigilanza all'Esma, la nuova autorità sovrannazionale sui mercati mobiliari . È la soluzione che, in qualche modo la riforma Usa ha "copiato". Ma, poichè il nuovo assetto degli organismi di vigilanza europei è ancora in discussione, sull'esecutività di quel regolamento è lecito esprimere dubbi. A rendere il quadro ancora più complesso c'è anche il fatto che il regolamento prenderà il posto di una direttiva, approvata in precedenza e tuttora in corso di recepimento, che introduceva un confuso quadro di responsabilità (tra authority nazionali e sovrannazionali).
Regole contabili Il Fasb, l'organismo che redige i principi contabili per le società Usa (gli Us-gaap) ha imboccato la strada di una integrale applicazione del fair value (valore equo) su tutte le attività e passività finanziarie, compresi i prestiti delle banche. L'Europa "rema contro". Lo scorso anno una proposta dello Iasb (standard setter dei principi contabili internazionali Ifrs) aveva proposto una parziale attenuazione del fair value, tenendo conto di quanto accaduto nel corso della crisi dei mercati finanziari ma la proposta non era stata recepita dall'Unione Europea. L'impasse prosegue tuttora.
Retribuzioni ai banchieri A luglio l'Europarlamento ha approvato una direttiva che detta linee-guida precise alla corresponsione di bonus nel settore del credito. Innanzitutto non potranno essere erogati per gli istituti che abbiano ricevuto aiuti pubblici. Parte sostanziale (almeno il 40%)dovrà essere dilazionata per allineare gli interessi dei manager a quelli di medio periodo delle società. Ed è prevista anche la restituzione dei bonus qualora ex-post i profitti legati a quegli incentivi si rivelino effimeri.
DUE SISTEMI A CONFRONTO Il mercato dei derivati USA - Ai regulator statunitensi vengono affidati per la prima volta poteri per controllare il mercato dei derivati: i contratti non saranno più firmati solo tra banche e clienti ma anche da terze parti, e verranno trattati sui listini. Viene limitata la possibilità per le banche di effettuare trading sui derivati
EUROPA- L'Europa si sta muovendo in sintonia con i legislatori Usa. Per settembre è atteso il rilascio del progetto di direttiva europea con la quale indirizzare gli scambi in prodotti finanziari verso controparti centrali e sistemi di scambi trasparenti così da minimizzare il rischio di controparte.
La protezione dei consumatori USA - Viene creata una nuova agenzia federale incaricata di scrivere e rafforzare le regole a protezione dei consumatori di prodotti finanziari (come, ad esempio, mutui e prestiti). Viene rafforzato il potere dei regulator dei singoli stati per incrementare la protezione degli stessi consumatori
EUROPA- A livello europeo non è prevista alcuna authority specifica a tutela dei consumatori. In Gran Bretagna, tuttavia, si sta pensando all'introduzione di una «Consumer Protection and Markets Authority» che dovrebbe vedere la luce a partire dal 2012
Le regole della finanza USA- Viene creato un consiglio di regulator incaricato di vigilare sui cosiddetti «rischi sistemici». La Fed ha maggiori poteri sui principali gruppi finanziari. Consolida i regulator delle banche, attraverso la fusione dell'Office of Thrift Supervision con l'Office of the Comptroller of the Currency
EUROPA- Il pacchetto «supervision» europeo prevede l'istituzione di un Consiglio europeo per il rischio sistemico (Esrb) e di tre authority settoriali che prenderanno il posto degli attuali comitati, ribattezzate Eba (banche), Eiopa (assicurazioni), Esma (mercati mobiliari).
Le agenzie di rating USA- Verrà istituito un nuovo organismo per risolvere i conflitti di interresse delle agenzie. Verrà inoltre concessa agli investitori la possibilità di perseguire le agenzie di rating nel caos in cui indagini accertino che la loro condotta sia stata sbagliata
EUROPA- L'Ue ha approvato un regolamento che sottopone le agenzie di rating ad un obbligo di registrazione attribuendone la vigilanza all'Esma, la nuova autorità sovranazionale sui mercati mobiliari. Ma lo scontro tra Europarlamento e Consiglio Europeo ha portato dubbi sull'esecutività di quel regolamento
Le retribuzioni dei manager USA- È previsto che le compagnie attribuiscano il compenso dei manager esecutivi attraverso una valutazione effettuata dagli amministratori indipendenti. L'assemblea degli azionisti delle società ha poi un diritto di voto (non vincolante) sulle decisioni relative ai compensi.
EUROPA- L'Europarlamento ha approvato una direttiva che prevede il blocco dei bonus nel settore del credito per gli istituti che abbiano ricevuto aiuti pubblici; parte sostanziale (almeno il 40%) dovrà essere dilazionata; è prevista la restituzione dei bonus qualora i profitti legati a quegli incentivi si rivelino ex-post effimeri
Il proprietary trading USA- Approvata la «Volcker rule», che vieta alle banche di investire con i propri fondi in attività speculative: per questo motivo gli istituti dovranno scorporare alcune divisioni. È stato però accolto un emendamento che prevede la possibilità per le banche di investire fino al 3% del proprio Tier 1 capital in hedge fund e private equity
EUROPA- È uno dei punti di maggior distacco fra Usa ed Europa: nel vecchio continente non è prevista l'adozione della «Volcker rule» con la separazione delle attività bancarie. È tuttavia vicina la rivitazione della direttiva Mifid sui servizi finanziari: lì potrebbe essere avviata una riflessione sul tema
I principi contabili USA- Il tema non entra nella riforma, ma segna una differenza netta fra Usa ed Europa. Il Fasb, l'organismo che redige i principi contabili per le società Usa ha imboccato la strada di una integrale applicazione del fair value su tutte le attività e passività finanziarie, compresi i prestiti delle banche
EUROPA - Lo scorso anno una proposta dello Iasb (standard setter dei principi contabili internazionali Ifrs) aveva proposto una parziale attenuazione del fair value, tenendo conto di quanto accaduto nel corso della crisi dei mercati finanziari ma la proposta non era stata recepita dall'Ue