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Questo articolo è stato pubblicato il 17 luglio 2010 alle ore 18:19.
ASKOLE – Per chi oggi decida di avventurarsi sulla Karakorum Highway dalla capitale pakistana Islamabad al confine settentrionale con la Cina e poi decida di sobbarcarsi altre sette ore di Jeep per raggiungere Askole, lo spettacolo che si troverebbe di fronte è sostanzialmente identico a quello immortalato in foto ingiallite dal Duca degli Abruzzi nel 1909 e poi dalla spedizione di Ardito Desio per la conquista del K2 nel '54.
Case di fango senza luce né fognature, totale promiscuità con gli animali domestici, bambini scalzi che sciamano per il villaggio. Questo che è il punto di partenza per tutti i trekking verso la valle del Baltoro e le montagne che vi fanno da corona a comiciare dal K2 è come rimasto congelato nel tempo. Incapacità nelle amministrazioni locali che si sono succedute e oggettiva difficoltà nei collegamenti hanno reso questa parte del Pakistan sempre marginale rispetto ai programmi di sviluppo. Qualcosa tuttavia sta cambiando anche per merito della cooperazione italiana. Da un anno è in funzione un inceneritore fuori Askole che brucia tutti i rifiuti che le spedizioni accumulano nei trekking sul Baltoro. E da pochi mesi il Politecnico di Milano, in collaborazione con il comitato Everest - K2 - Cnr di Bergamo, sta curando il recupero di tradizioni locali in un piccolo museo di Askole sorto per iniziativa degli architetti Ermes Invernizzi e Michele Locatelli. Il progetto è finanziato dalla cooperazione allo sviluppo all'interno del programma Seed che si avvale dei fondi per la conversione del debito pakistano.
Una piccola goccia nel mare della cooperazione italiana verso il Pakistan forte di programmi avviati con la conferenza dei debitori di Tokyo nel 2009 per 62 milioni di euro, mentre sono in corso di realizzazione i primi progetti (tra cui quello di Askole) per la conversione del debito per 80 milioni di euro.
Quella della cooperazione nelle aree di crisi resta una delle priorità della direzione generale del ministero degli Esteri guidata da Elisabetta Belloni. L'obiettivo è quello di allentare la tensione sulle aree di confine con l'Afghanistan e nelle regioni del nord-ovest del Pakistan. Un impegno che il ministro degli esteri Frattini ribadirà alla vigilia della conferenza di Kabul sulla stabilizzazione dell'Afghanistan prevista per martedì prossimo.