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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2010 alle ore 08:06.
«Penso soprattutto all'industria, come sempre». Pier Francesco Guarguaglini è atterrato ieri a Londra per il salone aerospaziale di Farnborough. Rispetta i programmi, nonostante i veleni intorno a Finmeccanica sparsi dalle indagini su Gennaro Mokbel, il faccendiere in carcere dal 23 febbraio con alcuni sodali per riciclaggio e la frode sull'Iva da due miliardi a Fastweb e Telecom Sparkle.
«Finmeccanica non ha mai costituito fondi neri all'estero», ha di nuovo smentito il gruppo, di fronte a ricostruzioni giornalistiche tratte da verbali di interrogatori della Procura di Roma nelle indagini sulla Digint, società in cui Finmeccanica è entrata con il 49% il primo giugno 2007, pagando due milioni. «L'operazione Digint, che viene erroneamente identificata – dice la nota – come il tramite per la creazione di riserve finanziarie all'estero, per Finmeccanica in realtà ha avuto come unico obiettivo l'acquisizione di un software particolarmente efficace ed evoluto» per la protezione dati. «Tale software è sviluppato e gestito da alcuni tecnici che sono rimasti soci della società a garanzia della manutenzione e sviluppo del software stesso, nonché dei loro interessi come progettisti di quell'impianto. Da qui la richiesta di mantenere una quota di maggioranza nella nuova società dopo aver dato tutte le garanzie di governance a Finmeccanica».
Dal 28 maggio ondate di indiscrezioni hanno chiamato in causa Finmeccanica per presunti contatti con il gruppo Mokbel. Attraverso società estere, questo entrò nella Digint, acquisendo a fine 2007 il 25% di Financial Lincoln Sa, società lussemburghese che ha fondato Digint il 28 maggio 2007 e tre giorni dopo è scesa al 51%, per far spazio a Finmeccanica. Il giorno stesso Digint ha acquisito per un milione dall'ex Ikon il ramo d'azienda con le tecnologie per intercettazioni telefoniche.
Nel passaggio da Ikon a Financial Lincoln/Finmeccanica hanno avuto un ruolo i servizi segreti e la Ernst&Young, in particolare Lorenzo Cola, il mediatore che è stato anche consulente importante di Finmeccanica (Drs e Libia), ben conosciuto da Guarguaglini. Cola è in carcere dall'8 luglio per riciclaggio, in relazione agli 8,3 milioni versatigli dal gruppo Mokbel per entrare in Lincoln. Secondo l'atto della procura di Roma per il fermo di Cola, «la Digint viene costituita dalla procuratrice speciale della Financial Lincoln Manuela Di Traglia, che è proprio uno dei due professionisti dello studio Ernst&Young di Roma che gli indagati Nicola Di Girolamo e Marco Toseroni indicano come i soggetti presentatigli da Lorenzo Cola e delegati da questi a concordare per conto di Finmeccanica, proprio, con Di Girolamo e Toseroni gli strumenti societari più idonei per portare a termine il progetto finanziario di Mokbel e Cola: l'acquisto del 51% delle quote di una società partecipata da Finmeccanica».