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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2010 alle ore 16:34.
Cinque persone agli arresti domiciliari. Riprende quota l'inchiesta sulla malasanità in Puglia, relativi agli appalti per la gestione dei rifiuti ospedalieri e per il completamento del reparto dell'Oncologico di Bari che – secondo i magistrati - sarebbero stati addomesticati. Questa volta, però, al centro dell'interesse degli inquirenti c'è il senatore del Pd, Alberto Tedesco, all'epoca dei fatti contestati assessore della giunta Vendola. Quelli di ieri sono i primi arresti dell'inchiesta condotta dai pm Francesco Bretone, Desiree Digeronimo e Marcello Quercia.
Per altre tre il gip Vito Fanizzi ha respinto le misure cautelari, che non sono state chieste per Tedesco «essendo al vaglio ulteriori episodi di indebite ingerenze nella gestione della cosa pubblica». Che vuol dire sostanzialmente che si preannunciano nuovi capitoli.
Ai domiciliari sono da ieri Francesco Petronella (53 anni), titolare di fatto della società Viri, suo nipote Michele Columella (44), legale rappresentante della Viri, Antonio Colella (43), ex capo degli appalti della Asl di Bari (liberato appena tre giorni fa), e i funzionari Asl Nicola Del Re (51) e Filippo Tragni (51): le accuse sono sono turbativa d'asta, corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e falsità materiale in atti pubblici. Respinta invece la richiesta di arresti per Elio Rubino, genero di Tedesco, per il segretario dell'ex assessore, Mario Malcangi e per il direttore amministrativo della Asl Bat, Felice de Pietro (componente di una commissione di gara). Il gip ha respinto anche la richiesta di interdizione per la Viri, azienda del gruppo Tradeco. Le tre gare val centro dell'attenzione dei magistrati riguardano importi per circa 5 milioni di euro. (vdg)