Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2010 alle ore 16:39.
Il suo promotore, Raffaele Barberio, direttore di Key4biz, lo descrive così al Sole24ore.com.«È un sito di tipo editoriale che si occuperà esclusivamente di commercializzare libri digitali». In effetti il portale Ebook.it, che sarà presentato oggi alla Camera dei deputati insieme al primo libro esclusivamente digitale italiano "Gli anni della New tv" di Andrea Materia, è il primo sito italiano a vendere unicamente editoria libraria elettronica. Partendo da una premessa cruciale, come spiega lo stesso Barberio. «L'ebook non è solo un nuovo modo di leggere ma anche un modo completamente diverso di scrivere».
La sfida che il promotore ha davanti è difficile ma Barberio non è affatto preccupato. «Noi vogliamo raggiungere tre obiettivi: vendere on line i nostri titoli comportandoci da piccolo editore, ma anche diffondere tutto quello che c'è di libri digitali in Italia fungendo da libraio elettronico. Senza dimenticare un terzo, importante, traguardo: fare in modo che venga sollecitata l'apertura del pubblico verso i lettori dell'ebook». Il sito è già disponibile on line da qualche ora, ma la presentazione avverrà soltanto oggi pomeriggio e sarà segnata da un piccolo paradosso che Barberio non ha difficoltà ad ammettere. «Purtroppo nella sala che abbiamo scelto non sono possibili riprese video».
Insomma, un piccolo incidente di percorso che segnala quanto ancora sia difficile il cammino del web in Italia, libri digitali inclusi. «Ci sono ancora parecchie resistenze - ammette il promotore - ma dovranno rapidamente sciogliersi perché indietro non si può più tornare». Anche se le difficoltà che complicano il cammino dei libri digitali non mancano. La prima, al centro dell'appuntamento di oggi, è la presenza di un regime fiscale che penalizza molto l'ebook. «Il libro digitale - aggiunge Barberio - è sottoposto a una Iva discriminatoria rispetto a quello cartaceo. Per questo abbiamo deciso di promuovere una petizione on line per chiedere l'abbassamento dell'imposta dal 20% al 4 per cento». A cui hanno già aderito in molti, inclusa l'Adiconsum.
Non si tratta, però, di un'anomalia solo italiana perché il problema affligge l'intera Europa ed eventuali decisioni in materia spettano a Bruxelles. «In molti paesi - aggiunge Barberio - sono già partite campagne di sensibilizzazione. In due diverse occasioni, nel 2004 e pochi mesi fa, il premier spagnolo Josè Luis Zapatero ha provato a ridurre l'imposta ma è stato bloccato dall'Europa. L'obiettivo è sensibilizzare il maggior numero di cittadini per sollecitare un intervento in materia».