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Questo articolo è stato pubblicato il 20 luglio 2010 alle ore 08:04.
FARNBOROUGH - «Con il senno di poi uno può dire che questa società lussemburghese era meglio non farla». Pier Francesco Guarguaglini risponde ai giornalisti sulla controversa operazione Digint. Un'operazione su cui indaga la Procura di Roma perché, dopo l'ingresso di Finmeccanica con il 49% nel capitale accanto alla lussemburghese Financial Lincoln Sa con il 51%, è entrato in quest'ultima un gruppo criminale riconducibile a Gennaro Mokbel, il faccendiere in carcere dal 23 febbraio per la truffa da due miliardi a Fastweb e Telecom Italia. Dall'8 luglio è in carcere per questa vicenda Lorenzo Cola, un misterioso ex consulente di Finmeccanica, accusato di riciclaggio.
Guarguaglini ha illustrato i programmi del gruppo all'apertura del salone di Farnborough, premettendo che non avrebbe risposto a domande sulle indagini giudiziarie che hanno portato il gruppo nella bufera, benché finora nessun dirigente risulti indagato. Finmeccanica a Farnborough ha "offerto" ai giornalisti Nicola Mugnato, il giovane manager (è nato a Treviso nel 1972) che guida la Digint e ha elaborato il software per intercettazioni telefoniche acquisito da Finmeccanica nel 2007 con l'ingresso in questa società, che ha comprato il ramo d'azienda della ex Ikon, di cui Mugnato era uno dei soci fondatori.
Al Wall Street Journal, che ha chiesto se Finmeccanica abbia aperto un'indagine interna, Guarguaglini ha risposto: «Non c'è alcun problema all'interno della società. È una vicenda esterna». Il Sole 24 ore ha chiesto: perché Finmeccanica ha accettato di avere a fianco nella Digint un socio lussemburghese (la Lincoln con il 51%), un veicolo tipicamente usato per celare la trasparenza dei passaggi societari?
«Abbiamo fatto una valutazione tecnica con loro e abbiamo deciso che era una tecnologia significativa di nostro interesse. Mugnato ha detto con i suoi che voleva fare questa società lussemburghese. Con il senno di poi uno può dire che era meglio non farla», ha risposto il presidente di Finmeccanica. «Come in altre operazioni, ad esempio Sirio Panel, a volte – ha aggiunto Guarguaglini – diamo la maggioranza a persone che sono attive. Essendo Finmeccanica un grande gruppo può controllare la gestione anche con il 49%, come in questo caso».