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Questo articolo è stato pubblicato il 23 luglio 2010 alle ore 17:40.
Duplice omicidio e suicidio questo pomeriggio a Massarosa, in provincia di Lucca. Un ex rappresentante della Gifas-Electric, Paolo Iacconi (51 anni), di Sacile del Friuli (Pordenone), ha sparato e ucciso il direttore generale dell'azienda e un altro manager, per poi togliersi la vita.
Iacconi è arrivato da Pordenone e con calma, sorridendo, ha salutato gli ex colleghi della Gifas-Electric di Massarosa (Lucca), prima di entrare nella stanza del direttore dell'azienda e di sparare a lui e al responsabile delle vendite all'estero. Poi ha dato fuoco ad alcune carte che si trovavano nella stanza e si è chiuso in bagno dove si è sparato alla testa quando ha sentito le sirene di polizia e carabinieri.
Le vittime sono Luca Ceragioli e Jan Frederik Hillerm. Contro di loro l'omicida ha puntato la pistola, una calibro 7.65, Paolo Iacconi, 51 anni. Ceragioli (48 anni) viveva a Viareggio con la moglie Laura e due figlie di 21 e 18 anni, Monica e Claudia, mentre Hillerm, residente ad Altopascio (Lucca), era diventato padre da soli 20 giorni.
L'omicida è arrivato poco prima delle 16: per farsi ricevere dai dirigenti dell'azienda da cui era stata licenziato circa un anno fa - era il rappresentante per il Trentino Alto Adige -, avrebbe detto di voler stringere rapporti commerciali con la stessa Gifas (che produce materiale elettrico e occupa una cinquantina di persone) dopo aver aperto una sua attività in Friuli.
Salito al primo piano, dove si trovano gli uffici della direzione e quelli commerciali, ha salutato tutti gli ex colleghi presenti ed è entrato nell'ufficio di Ceragioli dove si trovava anche Hillerm. La segretaria ha raccontato che era tranquillo e che, prima di chiudere la porta e lasciarli, ha portato nella stanza tre caffè. Passati pochi minuti le voci si sono alzate e nello stabilimento si sono uditi alcuni colpi di pistola. Nella stanza di fronte, dove si trovavano alcuni addetti alle vendite, subito hanno capito cosa stava avvenendo e sono fuggiti dando l'allarme anche agli operai e agli addetti al magazzino al piano terra dell'edificio.
Iacconi dopo aver dato fuoco ad alcune carte provocando un principio d'incendio si è chiuso in bagno dove si è ucciso. Carabinieri e poliziotti, insieme ai vigili del fuoco intervenuti per spengere le fiamme, si sono così trovati davanti tre cadaveri.