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Questo articolo è stato pubblicato il 23 luglio 2010 alle ore 19:22.
«Serve un coordinamento fortemente integrato sul modello del "cyber command" voluto da Obama per contrastare il crimine informatico».Andrea Margelletti, esperto di antiterrorismo e presidente del Centro studi internazionali (Cesi) non ha dubbi. «Non si possono affrontare questioni come i crimini finanziari o la lotta alla pedofilia on line con risposte singole perché sono parti dello stesso problema, realtà di una stessa criticità. Il coordinamento è necessario».
Dunque la ricetta Obama è quella giusta?
Io sono uno strenuo sostenitore di un centro integrato, non è possibile avere apparati differenti. E' necessario un coordinamento unificato che metta insieme militari e forze politiche.
Negli Usa il "cyber command"dipende direttamente dal Pentagono. E in Italia?
Poiché la struttura toccherebbe realtà differenti, dal ministero della Difesa a quello dell'Interno, dal Tesoro alle Comunicazioni, il posto più idoneo non può che essere un dipartimento che dipenda direttamente dalla presidenza del Consiglio dei ministri.
Il presidente Usa ha voluto il generale Alexander alla guida dell'unità anti-crimine informatico. Serve una figura simile anche per il nostro paese?
Il Pentagono si occupa di servizi informatici da molto più tempo rispetto all'Fbi e la scelta era scontata. Io credo la guida del coordinamento debba essere affidata a un professionista di acclarata competenza. Un tecnico la cui professionalità sia riconosciuta da tutti e non un politico.
Niente politici, quindi?
In linea di massima direi di no. Altra cosa ovviamente sarebbe nominare un sottosegretario alla lotta al cybercrime, ma anche in quel caso servirebbe qualcuno che sappia come muoversi perché nel mondo informatico ci si deve difendere, ma bisogna anche sapere offendere e ci vuole qualcuno che abbia una visione di questo tipo.
Il direttore dell'Unione internazionale delle telecomunicazioni sostiene che la prossima guerra mondiale sarà sul cyber-spazio. Che ne pensa?
Non condivido una simile analisi. Questo già avviene ma ho difficoltà a immaginare un conflitto che non abbia una capitolazione politica dell'avversario ed è difficile che ciò avvenga con i soli mezzi internettiani.
(Ps. Chiudiamo l'intervista ringraziando Margelletti e lui, prima di lasciarci, ci confessa che sta lottando per capire come mai non funzioni il suo profilo su Facebook. «Ecco perché - aggiunge ridendo - serve un coordinamento integrato») .