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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2010 alle ore 17:48.
I tre coordinatori del Pdl devono rimanere ben saldi in sella. Parola del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha spiegato come i tre coordinatori nazionali pidiellini, Denis Verdini, e i due ministri, Sandro Bondi e Ignazio La Russa, siano «legati a un processo nazionale». E siccome, ha aggiunto, «all'orizzonte non c'è nessun congresso nazionale, i tre coordinatori devono restare al loro posto».
Alemanno, a margine della seconda giornata di lavori del convegno organizzato dalla fondazione Nuova Italia, a Orvieto (Tr), ha ricordato come l'80% del partito stia con Berlusconi e ha invitato a risolvere presto il conflitto tra Fini e il premier, perché, ha detto, «serve a permettere al Pdl di funzionare». Del resto, il sindaco di Roma si è dichiarato piuttosto scettico su un nuovo premier diverso dal Cavaliere. «Non credo - ha sottolineato - che dopo Silvio Berlusconi ci sarà un altro Berlusconi. Ci sarà piuttosto una squadra di persone che insieme terranno in piedi il Pdl».
Il numero uno del Campidoglio ha poi annunciato il lancio di una petizione nazionale tra tutti gli iscritti per promuovere i congressi comunali e provinciali del Pdl entro marzo. Si tratta, ha evidenziato, «di un modo di rigenerare dal basso il Pdl ed evitare che tutto si riduca a un conflitto di vertice». Quanto alla modalità di attuazione della proposta, il sindaco di Roma ha spiegato: «Cercheremo di trovare un punto di mediazione tra gli eletti e gli iscritti. Vogliamo dare voce infatti non solo agli iscritti, ma anche agli elettori attraverso i gazebo. I congressi - ha aggiunto - dovranno essere a voto ponderato in maniera tale che tutti possano partecipare alla scelta della classe dirigente locale».
Parlando invece di questione morale, Alemanno ha ricordato come il Pdl sia «il partito della legalità» e deve essere in grado di vagliare i comportamenti dei suoi componenti a prescindere da ogni processo mediatico. Da questo punto di vista, ha chiarito subito Alemanno, «non bisogna fare sconti a nessuno». Il sindaco di Roma ha poi chiuso con una stoccata al Pd e, in particolare, all'annuncio del governatore della Puglia, Nichi Vendola, di volerne prendere la guida. «Non voglio entrare nella discussione interna al Pd e al centrosinistra. Ciò che rilevo è che il Pd non ha un'alternativa dal punto di vista politico, prima che personale».