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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2010 alle ore 10:15.
Un conto sono le Convenzioni internazionali e l'immagine pulita di paesi del nord Europa civilizzati. Un altro la realtà che, ogni anno, si compie impunemente in paesi come Norvegia e Danimarca. Vi raccontiamo l'ultimo, il cui testo prendiamo dal comunicato stampa mondiale di Sea Shepherd (e dalla traduzione di Barbara Abatti), l'organizzazione internazionale senza scopi di lucro e commerciali che da anni si batte affinchè l'opinione pubblica venga a conoscenza di pratiche negate dai governi dei paesi in cui hanno luogo (www.seashepherd.org/news-and-media/news-100720-1.html). Il tutto è agghiacciante e dovrebbe perlomeno portare a qualche forma di boicottaggio, almeno a livello turistico.
Il massacro è avvenuto lo scorso 19 giugno, ma solo pochi giorni fa l'organizzazione internazionale è riuscita a "recuperare" il proprio infiltrato nella comunità di pescatori locali e a divulgare le immagini. Questi i fatti. Il 19 giugno 2010, un branco di 263 delfini globicefali (pilot whales) è stato sterminato senza pietà presso la città di Klaksvik nelle Isole Fær Øer, territorio danese. Sea Shepherd ha potuto documentare il massacro grazie agli sforzi di un agente che soggiornava sulle isole "sotto copertura" al fine di poter riprendere la "grind". La grind è un metodo crudele di caccia alla balena che prevede che i cetacei siano spinti all'interno di baie prima che il loro midollo spinale venga tagliato con dei coltelli. Peter Hammarstedt, l'agente di Sea Shepherd che operava in segretezza e che è anche il primo ufficiale della nave di Sea Shepherd Bob Barker, soggiornava in incognito quando ha sentito alla radio la notizia di una grind in corso presso Klaksvik.
Si è recato immediatamente sul posto, in auto. Trovandosi in netta inferiorità numerica e nell'impossibilità di fermare fisicamente la grind, Hammarstedt, al proprio arrivo, ha documentato il bagno di sangue. <Si sa che i delfini globicefali viaggiano in branchi composti da un numero di membri che va dai 200 ai 300. Duecentotrentasei delfini globicefali sono stati massacrati ieri sera a Klaskvik: maschi, femmine incinte e che allattavano, esemplari non maturi e cuccioli non ancora nati, ancora tutt'uno con le loro madri grazie al cordone ombelicale. Un intero branco che un tempo nuotava liberamente nell'Atlantico settentrionale è stato sterminato in un unico bagno di sangue> ha dichiarato Hammarstedt. Il governo delle Fær Øer afferma che la morte di questi cetacei è rapida e indolore, ma le macabre riprese, da poco rese pubbliche, mostrano il contrario. <Uno dei delfini, una femmina, ha ricevuto cinque o sei brutali colpi di taglio alla testa _ ha riferito Hammarstedt _. Gli isolani l'hanno praticamente usata come tagliere. La sua morte deve essere stata lenta e tremendamente dolorosa.