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Questo articolo è stato pubblicato il 25 luglio 2010 alle ore 08:07.
La crisi spinge le destinazioni delle vacanze low cost, in Italia e all'estero. Ma dopo un giugno deludente le prenotazioni sono arrivate numerose per tutto luglio e, soprattutto, agosto.
Nel borsino del turista italiano sembrano decisamente più penalizzate le stazioni turistiche distanti dai bacini tradizionali e con costi di trasferimento onerosi. In Italia salgono le azioni della riviera nord adriatica mentre perdono punti il Sud e le suggestive, ma lontane, destinazioni siciliane e le spiagge dorate sarde. All'estero sono in ascesa le località del turismo di massa come il Mar Rosso, il Marocco e la Tunisia. Mentre i voli low cost permettono di aprire nuove grandi città europee come Edinburgo, Francoforte e Valencia. Perdono d'appeal invece le impareggiabili spiagge tropicali dei Caraibi.
«Questa stagione – osserva Alessandro Lepri, partner di Trademark Italia – nasce sotto il segno della profonda crisi economica che non può non incidere sul reddito disponibile delle famiglie. A ciò si aggiunga anche il maltempo del mese di giugno: il -10% si traduce in un -1,5% sul risultato finale della stagione».
Secondo l'ultimo sondaggio di luglio, effettuato da Trademark Italia, si conferma e si accentua il trend rilevato già nel corso dell'estate 2009 per le vacanze estive. Vale la teoria dei 3-: vacanze meno lontane da casa (si accorcia il raggio di allontanamento e si risparmia sulla benzina e sul pedaggio), meno lunghe e meno costose. E si privilegiano le aree balneari più convenienti, come la riviera adriatica e le formule di alloggio più economiche. «Oltre frontiera invece – rileva il sondaggio – "tirano" i pacchetti più convenienti di Egitto, Tunisia e Marocco. Benino anche la Spagna e la Grecia ma solo grazie a un'ulteriore ondata di sconti, ottimo invece l'andamento delle crociere nel Mediterraneo».
«Il peggioramento del clima di fiducia dei consumatori – osserva Valeria Minghetti, dell'università Ca' Foscari Venezia-Ciset – e il deterioramento del potere d'acquisto delle famiglie stanno producendo effetti diretti sulla destinazione del budget di spesa e sulla scelta delle vacanze. La stagione estiva dovrebbe risultare pressoché stagnante: -0,4 per cento.