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Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2010 alle ore 08:00.
Evocare il rischio di uno "shock" petrolifero tra pochi anni oggi può sembrare fuori luogo, nel pieno di una recessione che riduce i consumi mondiali di energia (-1,2% nel 2008 e -2,2% nel 2009) e mentre le prospettive del mercato del petrolio sembrano più che tranquille (a parte disastri e rischi di conflitti). L'Agenzia internazionale dell'Energia (Aie) dice che nel 2011 la domanda mondiale di greggio crescerà solo dell'1,6% per salire a 87,8 milioni di barili al giorno (mb/g), mentre per l'Opec (il cartello dei principali esportatori) la crescita sarà dell'1,2% fino a 86,4 mb/g. Il Pil mondiale aumenta poco e l'offerta di petrolio è sufficiente grazie anche a una capacità produttiva inutilizzata (o "di riserva") di 5 milioni di barili/giorno.
I prezzi dovrebbero mantenersi intorno agli attuali 75 dollari al barile (naturalmente se non ci sarà una guerra all'Iran, che potrebbe causare una crisi petrolifera mondiale, anzi una catastrofe, con i prezzi alle stelle). All'inizio dell'anno le riserve mondiali "accertate" – secondo lo "Statistical Review of World Energy" della Bp – erano indicate in 1.333 miliardi di barili. Per il medio-lungo periodo, le proiezioni continuano a parlare di una costante crescita della domanda energetica e delle risorse per soddisfarla. Secondo la ExxonMobil, i consumi mondiali di energia cresceranno del 35% tra il 2005 e il 2030, mentre l'Energy Information Administration (Eia, un ente del Dipartimento Usa dell'Energia) parla di un aumento di quasi il 50% tra il 2007 e il 2035. Tra l'altro, la produzione mondiale di greggio dovrebbe presto toccare la soglia dei 100 milioni di barili/giorno.
Dunque, guerre a parte, dov'è questa possibile e imminente crisi? Per quando è attesa? La data, secondo vari studi, può collocarsi verso il 2014-2015 quando, a fronte di una domanda in aumento, la produzione mondiale non potrà più crescere (forse non raggiungerà mai i 100 mb/g) e si troverà, dopo un quindicennio di stabilità (il cosiddetto plateau) alla vigilia di un declino inarrestabile, nonostante nuove scoperte di greggio. È quello che si chiama "picco del petrolio" e che da anni crea aspri dibattiti tra gli scienziati del settore. Un problema è fissare una data: prima o poi si arriverà al "picco", ma quando? Per organismi molto influenti, come l'Aie, l'Eia e altri, il "picco" verrà ben dopo il 2030. Altri, invece, l'avevano previsto già per questi anni.