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Questo articolo è stato pubblicato il 27 luglio 2010 alle ore 17:02.
«All'inizio ho trovato gente smarrita, sia dentro che fuori dal comune. Era come se si trovassero davanti a un alieno». Non c'è da sorprendersi: Anna Maria Cancellieri è il primo "non politico" della storia di Bologna alla guida della città, marchiata dal commissariamento post Flavio Delbono, sindaco dimissionario dopo sei mesi, travolto dal "Cinzia-gate", una storia di viaggi forse fatti a spese dei contribuenti insieme alla sua ex compagna-segretaria.
Dentro a Palazzo D'Accursio «si sono accorti che con questo alieno si può anche andare d'accordo».
Fuori, la "commissaria" ha iniziato con un'amministrazione così ordinaria (copertura delle buche e pulizia dei muri e della città) da apparire straordinaria. E c'è già chi, da una parte e dall'altra, le tira la giacchetta per candidarla alle prossime elezioni. «È escluso. Io sono un funzionario dello Stato. A ognuno il suo», dice. Sapendo tuttavia che più che di un traghettamento sarà una navigata: senza interventi legislativi ad hoc, Bologna potrebbe scegliere il suo sindaco non prima del 2011. E nel frattempo? «Vorrei essere ricordata per aver ridato decoro a questa bellissima città».
Ma è veramente il decoro il principale problema di Bologna?
L'operazione può apparire banale e invece è titanica. La pulizia dei muri, il riparare i pavimenti sconnessi, l'intervenire laddove si sente il segno del tempo, sono operazioni tutt'altro che trascurabili. Il restyling è stato disposto con atti e finanziamenti. Ora occorre passare alla seconda fase. Mi piacerebbe che i cittadini "adottassero" strade o monumenti di cui prendersi cura, segnalando problemi, vigilando sullo stato. Certo, questo lavoro va coordinato. L'importante è che si abbia la consapevolezza della rilevanza del decoro. Anche perché il problema è connesso a quello della sicurezza.
Lei però ha recentemente detto che non c'è emergenza sicurezza a Bologna.
Io ho semplicemente detto che, stando ai dati statistici, Bologna è una città che non ha livelli di criminalità da allarme. Altra cosa è la percezione di sicurezza, che manca soprattutto in alcune zone della città. Questa comunque è una questione di degrado urbano su cui interverremo.
Come?
Il comune ha a disposizione la polizia municipale. La cui presenza capillare, che deve essere silenziosa ma costante, con una capacità d'ascolto verso i cittadini, è fondamentale.