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Questo articolo è stato pubblicato il 27 luglio 2010 alle ore 12:25.
Va al voto oggi in Sardegna la mozione di sfiducia al presidente della Regione, Ugo
Cappellacci, indagato per abuso d'ufficio e concorso in corruzione nell'inchiesta sull'eolico.La mozione è stata presentata dalle opposizioni di centrosinistra, ma non dovrebbe riportare grosse sorprese, anche perché -come ha spiegato mettendo le mani avanti la stessa presidente del Pd, Valentina Sanna «dopo la mozione di sfiducia, la mobilitazione del centrosinistra e dei sardi dovrà andare avanti».
Visti i numeri in aula, è quindi pressocché scontato che la mozione non passi, anche perché il centrodestra (reduce dalla sconfitta alle provinciali e alle prese con la spaccatura tra il gruppo dirigenti e i cosiddetti ribelli messi sotto osservazione dal supervisore voluto da Silvio Berlusconi, Romano Comincioli), non vuole le elezioni in questo momento. Voto a parte potrebbero invece crearsi ulteriori tensioni nella maggioranza, alle prese con le pressanti richieste di Udc, Riformatori e Sardisti che spingono per un immediato cambio della squadra di governo, minacciando addirittura l'appoggio esterno. Nessun rimpasto, ma esecutivo nuovo con l'ingresso dei leader politici al posto degli attuali tecnici per un vero rilancio dell'azione dell'esecutivo e della maggioranza.
Non mancheranno certamente gli argomenti di dibattito. «Sono stato un babbeo ma solo al principio! Quanto devo scontare per questo? Mi diano qualche giorno per dabbenaggine! La verità è che sono stato troppo educato e cortese, ne sono pentito» aveva detto al Corriere della Sera Cappellacci rispondendo alla domanda sui suoi contestati rapporti con il faccendiere a capo della P3 Flavio Carboni. E sul punto è facile pronosticare che sarà bagarre.