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Questo articolo è stato pubblicato il 28 luglio 2010 alle ore 08:00.
ROMA
Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha firmato ieri sera il decreto di commissariamento del Credito Cooperativo fiorentino. Lo ha reso noto il Tesoro, spiegando che «la proposta di commissariamento, formulata dalla Banca d'Italia, è arrivata ed è stata protocollata nella giornata di mercoledì 21 luglio presso la segreteria del Cicr».
La Banca d'Italia aveva infatti avviato la procedura ex articolo 70 del testo unico bancario già sei giorni prima delle dimissioni del suo presidente Denis Verdini, il coordinatore nazionale del Pdl indagato per corruzione, con una delibera firmata dal Governatore Mario Draghi e dall'intero vertice di via Nazionale, trasmessa come proposta il 21 luglio al ministro dell'Economia, al quale la legge conferisce il potere di disporre con decreto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo delle banche, quando ricorrano particolari condizioni, accertate da via Nazionale.
A chiarire che le autorità di controllo avevano operato senza indugi aveva provveduto, del resto, un comunicato di via Nazionale diffuso ieri sera alle 19: «In relazione ai risultati degli accertamenti ispettivi di vigilanza condotti presso il Credito cooperativo fiorentino - Campi Bisenzio - società cooperativa, la Banca d'Italia, con delibera adottata all'unanimità dal Direttorio il 20 luglio u.s. ha proposto al ministro dell'Economia e delle finanze la sottoposizione dell'azienda alla procedura di amministrazione straordinaria per gravi irregolarità nell'amministrazione e gravi violazioni normative, ai sensi dell'art. 70, Comma 1, lett. A), del testo unico bancario». I risultati dell'ispezione di vigilanza, i cui risultati sono già stati trasmessi ai magistrati, configuravano evidentemente una situazione grave nella conduzione della banca, finita nell'occhio del ciclone soprattutto per i rapporti con la Btp di Riccardo Fusi (anch'egli coinvolto nell'inchiesta per gli appalti sulla scuola marescialli di Firenze).
In tempi recenti, il provvedimento di amministrazione straordinaria più noto ha riguardato il Gruppo Delta (maggio 2009); ma analoghe misure, sempre su proposta Bankitalia, hanno interessato la BCC di Cosenza, Mantovabanca Credito cooperativo, la BCC di Cagliari.