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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2010 alle ore 19:18.

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Entra in vigore oggi 1 agosto 2010 la Convenzione che vieta l'uso, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento delle cosiddette "cluster bombs", o bombe a frammentazione, o a grappolo. Si tratta di armi a submunizioni, ovvero bombe che contengono all'interno decine di piccoli ordigni che si spargono sul terreno dopo l'impatto.

Un «momento storico» e un passo decisivo che «dovrebbe porre fine a decenni di sofferenze di uomini, donne e bambini», ha detto il presidente del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) Jacob Kellenberger, con l'auspicio che l'entrata in vigore della Convenzione influenzi anche il comportamento degli Stati che non vi hanno ancora aderito.
Anche il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha salutato con soddisfazione l'avvio di una nuova fase: «Un grande progresso», ha detto, per liberare il mondo da quelle che ha definito «armi ignobili».

Anche il papa Bendetto XVI ha voluto esprimere, dopo la preghiera dell'Angelus, «vivo compiacimento per l'entrata in vigore della Convenzione sul bando delle munizioni a grappolo che provocano danni inaccettabili ai civili». «La Comunità internazionale ha dimostrato - secondpo papa Ratzinger - saggezza, lungimiranza e capacità nel perseguire un risultato significativo nel campo del disarmo e del diritto umanitario internazionale». Il papa ha infine esortato tutti i paesi del mondo che ancora non lo hanno fatto ad aderirvi.

La Convenzione è stata sottoscritta a Oslo nel dicembre 2008, inizialmente da 30 paesi. Secondo i dati della Cluster Munition Coalition oggi sono 107 quelli che hanno aderito e 37 l'hanno già ratificata. L'Italia ha firmato il testo, ma ancora non figura tra quelli che hanno proceduto alla ratifica. Tra i firmatari ci sono anche la Gran Bretagna, Germania e Francia, ma non Stati Uniti, Cina, Russia e Israele.

Molti dei piccoli ordigni liberati dalle cluster bombs non esplodono e rimangono sul terreno, rappresentando una minaccia costante per chiunque li tocchi o li calpesti accidentalmente. Dall'8 al 12 novembre gli Stati coinvolti si riuniranno a Vientiane (Laos) per stabilire un piano d'azione per applicare la Convenzione e le procedure per il monitoraggio dei progressi.

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