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Questo articolo è stato pubblicato il 02 agosto 2010 alle ore 19:32.
Roberto Formigoni resta testimone nell'inchiesta sulla cosiddetta P3. Lo ha precisato lo stesso governatore della Regione Lombardia, rispondendo alle sollecitazioni dei giornalisti al termine di due ore e trenta di interrogatorio nella Procura di Roma dove è stato ascoltato dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo. «Ciò che ho dichiarato - ha detto Roberto Formigoni - al procuratore è coperto da segreto istruttorio. Mi sono state rivolte delle domande su fatti sui quali eventualmente fossi a conoscenza. Ma non è mia intenzione rompere il segreto istruttorio». Dunque, resta testimone? ha chiesto un cronista al governatore. «Assolutamente sì» è stata la risposta.
Negli atti dell'indagine, per la quale sono finiti agli arresti Flavio Carboni, Arcangelo Martino e Pasquale Lombardi, il nome del governatore viene fatto con riguardo ad un possibile intervento del gruppo per favorire il ricorso della lista collegata a Formigoni nel corso delle ultime elezioni regionali. Il pm Rodolfo Sabelli e il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo hanno messo in programma una serie di atti istruttori, nel corso di tutta la prima settimana di agosto. Poi intorno al 10 gli investigatori si potrebbero concedere alcuni giorni di riposo.
Di certo nei prossimi giorni sarà sentito l'ex primo presidente di Cassazione Vincenzo Carbone, il capo degli ispettori del ministero della Giustizia Arcibaldo Miller, e il magistrato Antonio Martone. Alcune di queste audizioni, e altre, sono state fissate su richiesta delle stesse persone coinvolte. Carbone, in base all'ordinanza di custodia per il suo quasi omonimo Carboni, è citato in relazione alla nomina di Alfonso Marra alla presidenza della Corte d`Appello di Milano. Lombardi, in una intercettazione, dice di poterlo convincere, a votare per il collega.
Sul punto, secondo chi indaga, è indicativa una conversazione tra Lombardi e il sottosegretario Giacomo Caliendo, che nell'interrogatorio svoltosi l'altro giorno ha comunque smentito ogni ricostruzione e rigettato le accuse. E ieri, dopo alcune ricostruzioni giornalistiche, ha annunciato azioni legali in difesa della sua onorabilità.