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Questo articolo è stato pubblicato il 02 agosto 2010 alle ore 13:47.
Ad alcuni potrebbe sembrare fuori luogo la scelta della commissione dell'Unesco, riunita per la 34esima volta a Brasilia, di inserire nella lista del Patrimonio dell'Umanità dei siti dalla storia oscura: l'atollo delle isole Bikini, paradiso delle Isole Marshall devastato dagli esperimenti nucleari statunitensi negli anni Cinquanta, fra cui quello della bomba H, e le 11 carceri australiane che ospitavano i deportati britannici e per la costruzione delle quali le comunità aborigene vennero sfrattate da una delle pianure costiere più fertili del paese.
Ma per iscrivere un sito nel patrimonio Unesco, basta che questo abbia una valenza per la storia dell'umanità. Non importa se si tratti di un momento di progresso o una parentesi da dimenticare. A volte, anzi, un sito Unesco esiste proprio come ammonimento. È con questo criterio che nel 1979 vennero dichiarati Patrimonio dell'Umanità anche i campi di concentramento nazisti di Auschwitz e Birkenau.
Le nuove 19 nuove acquisizioni portano il numero totale delle cosiddette "proprietà" a 920 e confermano la tendenza, in atto da qualche anno, per la quale le più numerose acquisizioni riguardano l'Asia e il Sudamerica. L'Europa, ormai, è praticamente tutta sotto la tutela dell'Unesco, con ben 403 siti che le appartengono. Ma per il Vecchio Continente c'è ancora un po' di spazio, visto che la sessione brasiliana ha accettato le proposte di iscrizione della città episcopale di Albi, in Francia, importante centro durante le lotte fra Albigensi e Catari, e i canali del Singelgracht di Amsterdam e le proposte di "estensione" per 6 siti. L'Italia, dopo l'iscrizione delle Dolomiti lo scorso anno, aveva proposto l'estensione anche al Monte San Giorgio, al confine con la Svizzera, e se l'è aggiudicata, portando i siti italiani al numero record di 45.
Tornando all'Asia, è da quel contintente che proviene la maggior parte dei nuovi siti: ben 10, fra la cittadella quattrocentesca di at-Turaif in Arabia Saudita e i due nuovi siti iraniani, due luoghi della città di Ardabil e il bazaar storico di Tabriz, fino alla cittadella del 4 millennio avanti Cristo di Sarazm, in Tajikistan, alla natura rigogliosa (e oggi molto più sicura da visitare) del centro dello Sri Lanka e delle Danxia della Cina, e all'osservatorio astronomico di Jantar Mantan a Jaipur, gioiello ancora poco noto della città rosa del Rajastan.