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Naomi alla sbarra per i diamanti insanguinati del dittatore Charles Taylor

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Questo articolo è stato pubblicato il 05 agosto 2010 alle ore 13:22.

La modella britannica Naomi Campbell, nella sua testimonianza nel processo del tribunale dell'Aja all'ex presidente liberiano Charles Taylor, ha ammesso di aver ricevuto un sacchetto di «pietre molto piccole che sembravano sporche», rispondendo alle domande che cercavano di stabilire se la modella avesse ricevuto diamanti da Taylor nel 1997. La venere nera, vestita con un twin set color cipria tenue, i capelli neri raccolti, ha risposto a tutte le domande rivoltele dal procuratore Brenda Hollis e dal suo vice Joseph Kamara, rimanendo apparentemente calma e controllata.

L'accusa ha chiamato Naomi Campbell sul banco dei testimoni nel tentativo di dimostrare che Taylor era in possesso di quelli che vengono chiamati «diamanti sporchi» (blood diamonds) provenienti dai ribelli della Sierra Leone, che lui é accusato di aver armato, alimentando la guerra civile del Paese africano. Tuttavia, la testimonianza della modella non ha collegato direttamente i diamanti a Taylor, infatti, ha dichiarato di essere stata svegliata durante la notte e di aver ricevuto il sacchetto da un uomo sconosciuto qualche ora dopo aver partecipato a una cena di beneficenza organizzata da Nelson Mandela in Sudafrica, durante la quale aveva conosciuto l'allora presidente della Liberia.

Taylor è finito sotto processo al tribunale internazionale dell'Aia per l'accusa di aver orchestrato una campagna di terrore in Sierra Leone per conquistare il controllo dei diamanti del vicino Paese, usando metodi come l'omicidio, la schiavitù sessuale e il reclutamento di bambini soldato durante la lunga guerra civile che ha provocato migliaia di morti. «Io non so nulla di Charles Taylor, non avevo mai sentito nulla di lui prima, non avevo mai sentito nulla sulla Liberia prima e non avevo mai sentito il termine "diamanti sporchì prima", ha dichiarato la modella.

Secondo la sua testimonianza, sia l'attrice Mia Farrow (anche lei presente alla cena) che la sua ex agente Carole White suggerirono che nel sacchetto c'erano diamanti grezzi provenienti da Charles Taylor quando ne parlarono a colazione la mattina successiva. La Campbell prese le loro parole per buone, dichiarando di aver dato il sacchetto al capo di una associazione di beneficenza dopo la colazione in Sudafrica. Fino alla sua testimonianza, la modella aveva rifiutato di collaborare con l'accusa, negando di aver mai ricevuto diamanti dall'ex presidente liberiano. Lunedì sono in calendario, invece, le testimonianze di Mia Farrow e Carole White.

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Tags Correlati: Brenda Hollis | Charles Taylor | Fund Children | Giustizia | Jeremy Ractliffe | Joseph Kamara | Liberia | Mia Farrow | Naomi Campbell | Nelson Mandela | Sierra Leone | Sudafrica |

 

Intanto la fondazione "Fund Children" di Nelson Mandela ha negato di avere mai ricevuto in beneficenza diamanti dalla super modella Naomi Campbell, in una lettera inviata ieri al Tribunale speciale per la Sierra Leone e mostrata stamattina in aula. La Campbell aveva prima dichiarato di avere consegnato le «piccole pietre sporche» a Jeremy Ractliffe che all'epoca dei fatti, nel 1997, era responsabile della fondazione. Rispondendo alle richieste di precisazione, la Campbell ha detto di avere chiesto lo scorso anno a Ractliffe se fosse ancora in possesso di quelle pietre. «Mi ha detto che le aveva ancora lui», ha riferito la top model. Alla domanda sul perché Ractliffe non avesse consegnato le pietre alla fondazione, la Campbell ha risposto: «Dovete chiedere a lui. Forse non ha avuto tempo di farlo«. Sono passati 12 anni: pensa che non ci sia stato tempo sufficiente?,ha incalzato il procuratore Brenda Hollis. «Non so. Dovete chiedere a lui«, ha ripetuto la Campbell.

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