House Ad
House Ad
 

Notizie Italia

Albertini: l'indipendente che prende la tessera del pdl, ma critica la Moratti ed elogia la svolta di Fini

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2010 alle ore 21:35.

Negli ultimi mesi l'europarlamentare del Pdl (e presidente della commissione Esteri di Strasburgo) Gabriele Albertini, già sindaco di Milano dal 1997 al 2006, ha preso nelle sue periodiche affermazioni alla stampa un tono montaliano, sulla falsariga del "Codesto solo oggi possiamo dirti, / ciò che non siamo, ciò che non vogliamo". In altre parole, Albertini più che dichiarare ciò che gli piace e i suoi personali desiderata politici si limita per lo più a manifestare le sue perplessità per ciò che non gli garba.

Da ultimo, in due interviste a Repubblica e al quotidiano onlineAffari Italiani che hanno destato qualche clamore, si è sporto fuori dal suo partito, facendo immaginare futuri, eventuali traslochi verso lidi finiani benché assicuri di voler per ora rimanere nel Pdl.

In realtà, anche in questo caso, Albertini, più che dedicare parole di elogio per la nuova creatura politica del presidente della Camera, si è diffuso articolatamente in una condanna piuttosto dura della severa chiusura da parte di Silvio Berlusconi e del Pdl davanti alle istanze espresse dai finiani. D'altronde – come lo stesso Albertini ricorda ad Affari Italiani – l'ex sindaco non è mai stato iscritto a un movimento politico finché pochi mesi fa non ha preso la tessera del Pdl. Dal che si evince che per lui, da una vita in lista come indipendente, la fedeltà partitica alla linea non è un dogma granché sentito.

In ogni caso, più che europarlamentare e uomo del Pdl in potenziale scivolamento verso Futuro e libertà per l'Italia, Albertini rimane ancora, sopra ogni altra cosa, ex sindaco del capoluogo lombardo. Al punto che i suoi interventi sulla stampa non sfiorano neppure l'attività strasburghese ma insistono quasi esclusivamente su Milano. Il suo atteggiamento è di perenne critica nei confronti dell'attuale amministrazione comunale e del sindaco Letizia Moratti, sua compagna di partito. La pars construens – cioè l'esplicitazione di una sua volontà di ricandidarsi per la guida di Milano o, in alternativa, la proposta di candidati alternativi a lui più graditi – è, al solito, assente. La pars destruens – cioè la critica decisamente ruvida di singoli provvedimenti della giunta e del "sistema Moratti" nel suo complesso – è invece affrontata con facondia da Albertini.

L’articolo continua sotto

Tags Correlati: Assolombarda | Confindustria | Federmeccanica | FI | Gabriele Albertini | Giorgio Guazzaloca | Ignazio La Russa | Lega | Letizia Moratti | Mario Mauro | Milano | Partiti politici | PDL | Pier Ferdinando Casini | Udc | Umberto Bossi

 

Se su Affari Italiani sottolinea come il gradimento della Moratti sia inferiore a quello della somma delle liste che la sostengono (mentre il suo, dice, era superiore) e che il sindaco ha un comportamento snob nei confronti del suo stesso incarico, in passato si era anche spinto più in là. Basta sfogliare a ritroso la rassegna stampa. In luglio aveva dichiarato alla Repubblica che per la Milano morattiana occorre un medico («Quando il malato viene portato dal chirurgo è un disastro, ma è sempre meglio che essere costretti a chiamare le pompe funebri»). In aprile, intervistato da Libero all'indomani delle Regionali, cassandreggiò un'altra volta sulle, secondo lui, prevedibili difficoltà elettorali della Moratti («Il risultato ottenuto dal Pdl su Milano città è confortante, ma il problema sarà far coincidere questo con il voto per il candidato sindaco»). Una settimana prima sul Riformista, parlando della mancata maggioranza per la Moratti sul Piano di governo del territorio, era stato ancora più tranchant («Io avevo preparato una lettera di dimissioni il primo giorno che mi sono insediato. Non avendo più la maggioranza su un punto così importante, avrei detto semplicemente: andiamocene tutti a casa»). Si tratta di parole meditate e non di imprudenti affermazioni di sen sfuggite oppure forzate dai giornali per fare un titolo più stimolante. Infatti tutti questi articoli sono orgogliosamente linkati sul sito personale dell'eurodeputato.

Da tempo, suscitate da tutte queste punzecchiature mediatiche alla Moratti ancor più metodiche e frequenti del cosiddetto controcanto di Fini al governo, si sono diffuse voci sul segreto desiderio di Albertini di tornare a Palazzo Marino. L'interessato, ovviamente, smentisce i gossip, ma non dissimula del tutto il piacere procuratogli dall'agitarsi di ipotesi di un suo ritorno. Qualche mese fa Pier Ferdinando Casini fece esplicitamente il nome di Gabriele Albertini come possibile candidato indipendente alle prossime comunali ambrosiane, con l'appoggio dell'Udc e magari del centrosinistra. Anche in quell'occasione, l'ex sindaco non mancò di confessarsi lusingato, ma scartò l'offerta. D'altronde, come ha spiegato a più riprese lo stesso Albertini, la Moratti è troppo blasonata perché le si possa negare una ricandidatura e comunque soltanto un sindaco che sia scappato con la cassa subisce uno stop dal partito nella corsa verso un secondo mandato.

Esclusa una richiamata a Milano di Albertini da parte del Pdl, all'ex sindaco rimane comunque un'altra carta, quella dell'indipendente. Infatti lui, dopo aver gestito l'impresa di famiglia e aver ricoperto incarichi in Confindustria e in Assolombarda ed essere stato presidente della Piccola industria in Federmeccanica, era arrivato a Palazzo Marino come una specie di tecnico prestato alla politica. E se si esclude qualche alterco con una Lega con cui ha sempre avuto un rapporto fatto di frizioni e che era rea di averlo allusivamente soprannominato, per bocca di Umberto Bossi in persona, "l'Albertina", i suoi due mandati sono stati poco "politici". Lui stesso ci ha sempre tenuto ad autorappresentarsi come "amministratore di condominio" e la sua esperienza di sindaco è stata tutto sommato abbastanza grigiastra, se si eccettuano saltuarie iniziative balzane come quella di indossare un paio di slip di cachemire di Valentino alle sfilate milanesi, un'esibizione di cui rimangono immortali fotografie.

Quindi, ora che il panorama politico del centrodestra sobbolle e che d'improvviso l'insofferenza pidiellina per l'eresiarca Gianfranco Fini e i suoi seguaci comincia a irritarlo al punto che nell'intervista a Repubblica definisce per ben due volte, e non troppo bonariamente, Berlusconi come "principe", Albertini potrebbe utilizzare il suo côté di indipendente di lungo corso. Resta da vedere quale sia il ricordo che ne hanno i cittadini. Si può tentare di misurare il suo appeal grazie al fatto che per le elezioni europee sono ancora vigenti le preferenze: nel 2004, mentre il secondo mandato da sindaco era ancora in corso, Albertini prese 144 mila preferenze, piazzandosi secondo in Forza Italia, dietro Berlusconi. Un buon risultato che si è però poco più che dimezzato l'anno scorso, quando fu eletto nel Pdl con circa 67 mila voti personali, scavalcato nella circoscrizione Nord-Ovest da Berlusconi ma anche da Ignazio La Russa e Mario Mauro.

Il rischio, comunque, è quello di ripercorrere il percorso dell'ex sindaco di Bologna Giorgio Guazzaloca che dopo essere stato imprevedibile sindaco di centrodestra del capoluogo emiliano provò a riconquistare la poltrona perduta come indipendente seppur con il patrocinio di quello stesso Casini che qualche mese fa ha fatto il nome di Albertini. Ma Guazzaloca si fermò al primo turno con il 12 per cento.

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da