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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2010 alle ore 08:00.
La Rim – acronimo della società canadese Research in Motion, meglio nota come la mamma del BlackBerry – ha finito per assecondare i voleri di Riad. Se saranno confermate le indiscrezioni pubblicate ieri da Al-Arabiya, il traffico dati che sgorga dal popolare gadget quando si trova dentro ai confini del Regno mediorientale, non transiterà solo dai server canadesi come tutti gli altri BlackBerry del mondo, ma anche da un server in Arabia Saudita. Dove i sauditi potranno ficcare il naso.
È facile immaginare che la Rim raggiungerà un analogo accordo anche con gli Emirati Arabi Uniti, dove la questione era stata sollevata addirittura prima ma con altrettanta veemenza: su tutti i BlackBerry pende tuttora la minaccia di venire tagliati fuori dalla rete cellulare. Può la Rim perdere quei due mercati? Già sotto pressione in Borsa, certo che non può. Così ha patteggiato. Senza però riuscire a risolvere il diabolico nodo che attanaglia la geopolitica della tecnologia. O meglio, la geopolitica del BlackBerry.
Nato come pager bidirezionale a metà anni 90 (mentre in Europa scoppiava il boom dei cellulari, i nordamericani usavano ancora dei primitivi gadget per la messaggistica), il BlackBerry è riuscito a sopravvivere evolvendosi in uno smartphone, ma senza perdere la sua specialità: mandare e ricevere messaggi. Se controlla il 19% del mercato dei telefoni intelligenti (così stimava Gartner nel primo trimestre dell'anno), se è venduto in 175 paesi e supportato da 550 operatori, è perché nelle email è imbattibile. Senza contare che nei nuovi modelli c'è il Messenger, un'applicazione che serve a mandare testi e allegati digitali da un BlackBerry a un altro, senza i costi dell'sms.
«Io ne ho due, uno privato e uno dell'azienda», dice Nora Abdul Aziz Al-Anbar, un'imprenditrice di Riad intervistata dal giornale semigovernativo Arab News. «Senza mi sentirei persa: ho due sorelle all'estero e ci sentiamo continuamente».
Il guaio è che nessuno può stare lì ad ascoltare. Il BlackBerry, originato da un'idea dell'intelligence americana, ha sempre avuto il pallino della sicurezza. Le comunicazioni sono criptate e passano da dei server centralizzati in Canada, Usa e Gran Bretagna. Nelle reprimende di Dubai e di Riad c'è scritto a chiare lettere: i terroristi possono usare il BlackBerry per un attentato in casa nostra, e intanto le loro comunicazioni vanno in mano a «un'entità commerciale straniera». Difatti, non sono solo gli arabi a lagnarsene.