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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2010 alle ore 08:02.
Le grandi opere trainano il mercato degli appalti di lavori con una crescita del 72%. Segnali di ripresa arrivano anche dalle amministrazioni comunali che mettono a segno degli incrementi nonostante le difficoltà di spesa legate al patto di stabilità.
I dati dei primi sette mesi del 2010, forniti dall'osservatorio Cresme Europa Servizi, mostrano una crescita dei valori messi in gara rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Gli 11.671 bandi per 19,965 miliardi corrispondono a una conferma sostanziale del numero di opere e a un aumento del 14,9% dei valori a base d'asta. Si blocca l'emorragia di avvisi partita ormai dal lontano 2005, ultimo anno di crescita del numero di appalti promossi dalla pubblica amministrazione, quando si toccò la quota di oltre 33mila gare. Nel 2009 sono state 18.800.
Una piccola ripresa trova conferma dal risultato delle amministrazioni comunali, che tornano in positivo sia per il numero di avvisi che per i valori dei lavori. In particolare i 6.722 appalti per 4,541 miliardi corrispondono a una crescita dell'1,9% per la quantità di gare e del 22,3% per gli importi.
Il boom delle grandi opere è merito soprattutto delle concessionarie autostradali che hanno totalizzato 2,6 miliardi con una crescita del 195%. In rialzo del 38% anche le ferrovie con 682 milioni e le regioni con 385 milioni (+17%).
Certamente pesa sul bilancio totale e settoriale il bando da 2,3 miliardi della Pedemontana lombarda che si è chiuso, come termini di partecipazione, il 2 agosto. Alla scadenza fissata dall'omonima Spa hanno risposto cinque gruppi formati dalle principali imprese di costruzioni d'Europa (Pedemontana non comunica i nomi in questa fase di esame della documentazione).
Il vincitore del maxiappalto realizzerà le tratte B1, B2, C e D della nuova autostrada regionale, 60 chilometri di viabilità locale e 120 di piste ciclo ambientali. Per Pedemontana lombarda si tratta del secondo grande affidamento dopo l'aggiudicazione del primo lotto della tangenziale di Como, della tangenziale di Varese e della tratta A8-A9 del collegamento autostradale Dalmine-Como-Varese-Valico del Gaggiolo al general contractor formato da Impregilo, Astaldi, Aci Scpa-Consorzio Stabile e Pizzarotti per 629 milioni.