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Questo articolo è stato pubblicato il 09 agosto 2010 alle ore 18:08.
Arriva l'anagrafe nazionale degli studenti. A cinque anni dalla sua approvazione legislativa, il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha finalmente firmato il decreto operativo che da il via libera ufficiale alla rilevazione "centralizzata" degli oltre 6 milioni di studenti italiani. Già da settembre, tutte le scuole, a partire dalla primaria, dovranno comunicare a viale Trastevere i dati "sensibili" e del percorso scolastico e formativo dei ragazzi.
«Si tratta di uno strumento utile - ha commentato il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna - che consente di seguire passo, passo il percorso scolastico del giovane». Per il numero uno della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, «preoccupa invece la possibilita che l'anagrafe possa contenere informazioni private dello studente, che potrebbero addirittura risultare discriminatorie».
La banca dati, costituita presso il ministero dell'Istruzione, dovrà contenere infatti i dati anagrafici e gli esiti del percorso del ragazzo, con particolare riferimento agli esami finali di ciclo e di qualifica. Per «le finalità di rilevante interesse pubblico - scrive il decreto - l'anagrafe può contenere anche dati idonei a rivelare lo stato di salute, le convinzioni religiose o di altro genere e dati indispensabili ad individuare il soggetto presso il quale lo studente assolve l'obbligo scolastico (scuole paritarie, strutture ospedaliere, case cicondariali, e così via.)». Quest'ultime informazioni saranno regolate, dopo parere del garante per la privacy, da un provvedimento ministeriale ad hoc.
Il ministero dell'Istruzione assicura, inoltre, che i dati acquisiti saranno utilizzabili dai propri uffici di statistica e in ogni caso sempre «in forma anonima» e con il preciso «fine di monitorare l'evasione dell'obbligo di istruzione, gli abbandoni scolastici, la irregolarità di frequenza e ogni altro fenomeno riconducibile alla cosiddetta dispersione scolastica, al fine di predisporre opportune azioni di prevenzione».