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Questo articolo è stato pubblicato il 10 agosto 2010 alle ore 08:05.
MILANO
Con un reddito da call center denunciato al fisco non si possono calcare le orme di Lord Byron o Thomas Mann, che furono frequentatori stagionali delle spiagge d'élite al Lido di Venezia, e neppure più prosaicamente riprodurre le gesta di un Briatore in sedicesimo con barca e ormeggio in Sardegna.
A ricordare questa verità semplice sono i controllori dell'agenzia delle Entrate, spediti in spiagge, porti, alberghi e in tutti i luoghi dove le abitudini dei turisti non vanno d'accordo con le loro dichiarazioni dei redditi.
Difficile dare dei numeri precisi perché l'attacco all'evasione balneare, avviato a luglio, vive proprio in questi giorni il suo momento di picco, e non si concluderà prima di settembre: «Le operazioni – spiega però Luigi Magistro, direttore centrale accertamento del l'agenzia delle Entrate – passano al setaccio circa mille operatori economici con fatturati per centinaia di milioni di euro, e raccoglieranno informazioni rilevanti su decine di migliaia di contribuenti loro clienti».
Il capitolo centrale del lavoro estivo degli ispettori è legato all'accertamento sintetico "tradizionale", che pone sotto esame tutte le spie di «capacità contributiva» e le mette a confronto con il reddito dichiarato. Il principio, banale ma efficace, è che per spendere bisogna aver guadagnato, e che di conseguenza l'affitto per una stagione di una «capanna» al Lido di Venezia (arriva fino a 10mila euro di media, secondo le rilevazioni dell'Agenzia) o un posto barca da 200mila euro sulla costa laziale devono trovare dati coerenti nella dichiarazione dei redditi di chi li utilizza.
L'operazione estiva alimenterà una buona fetta dei 25mila accertamenti sintetici previsti per il 2010 (l'anno prossimo saranno 35mila, secondo il piano fissato nella manovra d'estate 2008). Nel paniere può entrare di tutto, dai pacchetti di viaggio ai corsi di vela, e la massa dei dati raccolti fra spiagge e ombrelloni servirà anche ad alimentare le basi statistiche su cui poggerà il nuovo redditometro, introdotto dalla manovra d'estate. Il nuovo strumento, che si applicherà a partire dalle spese dell'anno scorso, allarga infatti il raggio d'azione a un'ampia gamma di spese, che si tradurranno in reddito presunto in base a indicatori che cambiano con la tipologia familiare e la sua zona di residenza.