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Questo articolo è stato pubblicato il 11 agosto 2010 alle ore 13:38.
Erano i 78 milioni di figli del boom economico, i primi adepti del consumismo, quelli abituati a godere pienamente della vita liberata dagli elettrodomestici e dai nuovi prodotti pronti del supermercato. Erano i ricchi rivoluzionari che contestavano i genitori e la guerra in Viet Nam. Ma ora che i baby boomer stanno per avvicinarsi alla pensione, ecco che il vecchio detto che "si nasce incendiari e si muore pompieri" si conferma se non una verità, almeno una forte tendenza.
I baby boomer, la generazione nata fra il 1946 e il 1964, stanno mollando il costume da cicala per trasformarsi in sagge formichine, che preferiscono rinunciare a qualche lusso nel presente per avere una vecchiaia più confortevole e ricca.
A dirlo è uno studio fatto da MainStay Investments, compagnia di advisor della New York Life Investments, che ha intervistato oltre mille rappresentanti della generazione di età compresa fra i 64 e i 46 anni, ma che non sono ancora in pensione e hanno 100mila dollari o più di liquidità da investire. Il 76% di loro ha dichiarato di voler postcipare il più possibile la pensione per guadagnare di più, nello stesso tempo spendere di meno, per godere una vita più ricca in vecchiaia. D'altra parte, nelle tasche sempre più sartoriali dei baby boomer, come si legge nella rivista specializzata "Baby boomer Magazine", si concentra il 70% della ricchezza privata americana, pari a crica 7 trilioni di dollari. E il 40% della domanda nazionale è la loro.
«In termini di stile di vita - dice Mattew Leung, dirigente di MainStay Investments - i baby boomer stanno ridefinendo cosa rappresenta un bene di base e cosa un lusso. Oggi siamo andati chiaramente oltre la classica tripartizione dei beni fra cibo, abiti e abitazione». Cresciuti in un tranquillo e solido benessere, con un lavoro sicuro e ben retribuito, pensioni ben pagate, casa monofamiliare con giardino e auto, oggi la maggior parte dei baby boomers danno per scontati beni come l'assicurazione sanitaria, la connessione a internet, fare un regalo per il compleanno e Natale, e persino quelli legati alla cura degli animali domestici. Sono tutti considerati "beni di base", dice lo studio. E per quasi la metà degli intervistati è altrettanto normale andare in vacanza ogni anno o fare qualche weekend fuori porta, avere assistenza per gli anziani e per la cura della casa e finanziare l'educazione di figli e nipoti. Tutte cose che forse, per molti della Generazione X o per quella dei Millennials che hanno seguito i baby boomer e sulle quali sta passando la fosca nube della crisi, non saranno poi così scontate.