House Ad
House Ad
 

Commenti e Inchieste

Il rischio della più lunga e velenosa campagna elettorale della storia

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 11 agosto 2010 alle ore 09:25.
L'ultima modifica è del 11 agosto 2010 alle ore 10:00.

La velenosa e torbida estate del 2010 (l'estate in cui «muore la politica», secondo il commento domenicale di questo giornale) rischia di produrre la più lunga e nefasta campagna elettorale della storia repubblicana. Una campagna che di fatto ha già preso avvio, sia pure non dichiarata come non è mai stata dichiarata nemmeno la crisi di governo, e che sembra destinata a concludersi non prima della primavera del prossimo anno.

Le elezioni sono, sì, il ritorno alla fonte della legittimità democratica, ma sette-otto mesi di colpi bassi e regolamenti di conti spacciati per dibattito pre-elettorale costituiscono una prospettiva inquietante. Purtroppo al momento è l'ipotesi più probabile per più di un motivo.

In primo luogo lo stesso Berlusconi ha bisogno di tempo per organizzarsi e riorganizzare il suo partito. Questo spiega l'alternarsi di ultimatum e di posizioni più caute che scandiscono le mosse del premier. Un giorno garantisce al capo dello Stato la volontà di «andare avanti», il giorno dopo annuncia la mobilitazione contro i «disfattisti». È come se non avesse deciso cosa fare in settembre, mentre adesso è concentrato nella demolizione del nemico Fini.

Ma un conflitto politico-istituzionale fra il presidente del Consiglio e il presidente della Camera è devastante, soprattutto se protratto per settimane e mesi senza che nessuno dei duellanti riesca a mettere a segno il colpo risolutivo. Purtroppo è quello che sta già accadendo. Fini, benché indebolito dal grottesco pasticcio della casa a Montecarlo, non ha intenzione di dimettersi dalla sua carica; Berlusconi non ha per ora la forza o la possibilità di farlo cadere. Si accentuerà la pressione sul ribelle, nella speranza di piegarlo sotto il profilo psicologico e di sottrargli qualcuno dei deputati che l'hanno seguito in «Futuro e libertà».

Nel frattempo le probabilità che si definisca un «patto di legislatura» nel centrodestra, come vorrebbero i finiani, sono pressoché nulle. Ferruccio de Bortoli, sul Corriere, ha chiesto alla maggioranza di «pensare prima al paese». È il suggerimento cruciale, perché chi ha vinto le elezioni ha molti diritti, ma ha il dovere prioritario di governare, anziché sprecare per l'ennesima volta la legislatura. Il rischio, o meglio la quasi certezza, è che la «verifica» di settembre sia viziata in partenza da troppe riserve mentali. E che dietro il rilancio del programma di governo si celi la mera volontà di punire i dissidenti e di denunciarli come responsabili della frattura definitiva.

L’articolo continua sotto

Tags Correlati: Berlusconi | Elezioni | Ferruccio de Bortoli | Gianfranco Fini |

 

Ma anche questo passaggio, che sarebbe comunque un chiarimento, si tradurrà con ogni probabilità in un itinerario vischioso e scivoloso. Berlusconi è sospettoso circa le scelte di Napolitano: sa che il capo dello Stato ha il dovere di guardare se in Parlamento esiste un'altra maggioranza. E il premier teme il momento in cui, presentando le dimissioni, egli perderà di fatto il controllo della situazione. Anche questo fattore non aiuta ad accelerare i tempi. Del resto Berlusconi è consapevole di dover affrontare con Bossi, capo di una Lega mai così tonica nel Nord, una complessa trattativa sui seggi e le candidature.

I finiani, a loro volta, faranno di tutto per evitare di essere strumento del gioco politico berlusconiano. Si sforzeranno di non cadere nelle provocazioni, a costo di qualche compromesso. Così passeranno le settimane e la più lunga campagna elettorale della storia avrà modo di inquinare la vita civile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da