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Questo articolo è stato pubblicato il 13 agosto 2010 alle ore 08:00.
In una Germania in piena ripresa economica emergono qua e là le prime richieste di generosi aumenti economici. Dopo anni di moderazione salariale, in alcuni settori c'è il desiderio di incassare "il dividendo della crescita". Molto dipenderà dall'evoluzione ancora incerta dell'economia nei prossimi mesi.
«Questa volta le priorità vanno alla remunerazione», ha dichiarato qualche giorno fa Oliver Burkhard, rappresentante dell'IG Metall nel Nord-Reno Vestfalia. In piena crisi, nel 2009, i sindacati accettarono sacrifici pur di difendere il posto di lavoro. Oggi, con un'economia che è tornata a crescere, la situazione si è ribaltata.
«La flessibilità non è a senso unico», ha sottolineato Peter Hasmann, presidente del sindacato chimico IG BCE. Le prime contrattazioni riguarderanno in autunno il settore siderurgico, ricco ma piccolo. Poi seguiranno via via il settore dell'alimentare, che ha già chiesto un incremento del 3% annuo, la funzione pubblica regionale, i chimici.
Le trattative più importanti, quelle nel settore metalmeccanico, sono previste solo nel 2012. Le associazioni imprenditoriali frenano, nonostante il buon andamento dei profitti negli ultimi tempi. Eppure, gli economisti prevedono forti aumenti salariali, ricordando anche la carenza di manodopera qualificata e il graduale invecchiamento della popolazione.
«Il lavoratore medio assisterà a un netto miglioramento della sua forza negoziale», ha detto Hilmar Schneider, economista del centro studi Iza di Bonn, mentre le imprese tornano gradualmente ad assumere. L'istituto Ifw di Kiel prevede incrementi contrattuali lordi del 4,3% nel 2013 e del 4,9% nel 2014. La Germania dopo anni di moderazione salariale è quindi a una svolta?
I sindacati vogliono rifarsi dopo aver contribuito a migliorare la competitività del paese. La stessa classe politica potrebbe vedere con favore questa evoluzione. Da un lato permetterebbe di rafforzare la domanda interna, come chiedono i partner tedeschi; dall'altro potrebbe ridurre il forte divario tra i salari e il notevole assottigliamento della classe media.
In un momento in cui il governo del cancelliere Angela Merkel è in crisi nei sondaggi, aumenti salariali più generosi che in passato potrebbero rivelarsi politicamente premianti. Ciò detto, la crescita di oggi potrebbe non proseguire nei prossimi mesi, rimescolando almeno in parte le carte sul tavolo dei negoziati contrattuali.