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Questo articolo è stato pubblicato il 14 agosto 2010 alle ore 11:25.
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, spezza una lancia in favore della costruzione del Cordoba Center, un centro culturale e una moschea che una associazione musulmana intende costruire a due passi da Ground Zero, dove sorgevano le due torri gemelle abbattute l'11 Settembre dai terroristi islamici di Al Qaeda.
Il punto, ha spiegato Obama, parlando alla comunità musulmana americana, poco prima della cena (Iftar) che segna l'inizio del Ramadam, il mese sacro ai musulmani, è che «in base al principio della libertà religiosa, i musulmani hanno il diritto di costruire il Cordoba».
Obama ha ricordato che «gli attacchi dell'11 settembre sono stati un evento profondamente traumatico per il nostro Paese. È inimmaginabile il dolore di chi ha vissuto la perdita dei propri cari, Ground Zero per questo è un territorio sacro, per questo capisco le emozioni che provoca questa vicenda». Ma, ha aggiunto il presidente americano, «la causa di Al Qaeda non è l'Islam, è solo una volgare distorsione dell'Islam che fa capo - ha concluso - a terroristi che uccidono innocenti».
L'ipotesi della costruzione di una moschea a Ground Zero divide gli americani, e in particolare la comunità ebraica. Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, appoggia il progetto, mentre Abraham Foxman, il direttore nazionale della Anti Defamation League (Adl), una delle principali organizzazioni ebraiche e anti razzista, ha chiesto alla comunità musulmana di costruire il centro Cordoba un po' più lontano da Ground Zero per non urtare la sensibilità delle vittime.