Questo articolo è stato pubblicato il 15 agosto 2010 alle ore 08:01.
Budget in calo del 10%, durata delle vacanze ridotta, taglio delle tariffe e utili per gli operatori in picchiata. Secondo un'inchiesta del Sole 24 Ore, la stagione turistica in corso rischia di chiudersi con un consistente calo rispetto all'anno scorso. Questo nonostante il fatto che in agosto si dovrebbero muovere oltre 3 milioni di turisti in più rispetto all'anno scorso, come annunciato dall'Osservatorio nazionale del turismo. Secondo le previsioni elaborate dal Ciset in collaborazione con Federturismo, le presenze degli italiani segneranno un -1,1% mentre quelle degli stranieri saranno a -1,4 per cento. Sempre in base all'Osservatorio nazionale del turismo, a luglio la durata si è contratta di mezza giornata mentre la spesa media è calata di 60 euro, a quota 530. Anche chi non si è mosso non se la passa troppo bene, dato che la spesa per il tradizionale pranzo viene data in calo del 4 per cento. Vanno bene, invece, le richieste per i "buoni vacanza" come sottolineato dal ministero guidato da Michela Vittoria Brambilla.
Nemmeno agosto sembra promettere bene per il mercato principale, quello del mare italiano che per le partenze dell'ultimo minuto risentirà del maltempo che in questi giorni ha colpito soprattutto il Centro-Nord Italia. Secondo l'ultima indagine di Trademark Italia, il 48,7% dei 1.520 operatori italiani intervistati presume di chiudere il mese in perdita rispetto al 2009. Gli indicatori delle spiagge italiane elaborati dalla società di consulenza sono quasi tutti al ribasso se confrontati con l'anno scorso: tengono solo i lidi friulani, quelli romagnoli e i marchigiani. Tuttavia, come conferma Andrea Giannetti, presidente di Assotravel, «il principe del mercato estivo è il mare italiano e anche se altre destinazioni come il Nord Africa hanno ormai un consolidato successo, in termini di numeri non c'è paragone».
A fronte di questo quadro di incertezza, che secondo Trademark Italia potrebbe determinare un calo di 16 milioni di presenze per il comparto balneare, nella classifica delle preferenze elaborata da Federalberghi la Puglia conferma la sua leadership con il 10,6% della domanda, seguita da Sardegna, Sicilia, Emilia Romagna e Toscana.