Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 17 agosto 2010 alle ore 09:29.
L'ultima modifica è del 17 agosto 2010 alle ore 09:31.
Perché la Cina cresce a ritmi così elevati? Una delle chiavi che raramente viene messa in rilievo è l'alta propensione al risparmio dei cinesi. Il tasso di risparmio di Pechino è stato molto elevato negli ultimi anni, con un valore pari al 52% del Pil nel 2008 (l'ultimo anno per il quale sono disponibili le statistiche), ed è stato spesso considerato responsabile degli attuali squilibri globali. Secondo la saggezza convenzionale, i paesi che risparmiano eccessivamente sono i più propensi a esportare, creando così elevati surplus nella bilancia commerciale e aumentando le riserve di valuta estera. Questo non è però sempre vero. Ad esempio, se risparmio 100 dollari, ma allo stesso tempo investo 100 dollari nei beni capitali delle mie aziende, sono "bilanciato internamente" e non incorro in un surplus di esportazioni con nessuno.
Tale esempio spiega la recente situazione economica della Cina. Alla fine del 2009 e agli inizi del 2010, il tasso di risparmio della Cina avrebbe tranquillamente potuto mantenersi intorno al 50% del Pil, considerato che il surplus commerciale non aveva registrato una riduzione significativa rispetto agli anni precedenti. In realtà, per un breve periodo, la Cina ha registrato un deficit commerciale, dato che gli elevati investimenti in immobilizzazioni (dovuti alle politiche di stimolo del governo varate sulla scia della crisi finanziaria globale) alimentavano la domanda interna di beni come succederebbe nel caso in cui i consumatori spendessero maggiormente.
Solo quando un paese investe meno in immobilizzazioni rispetto alle riserve che accumula, sarà visibile nella bilancia commerciale "l'eccedenza di risparmio". I risparmi, ovviamente, non sono un fattore negativo. Se americani ed europei avessero risparmiato maggiormente, avrebbero potuto evitare di generare gli squilibri globali che hanno alimentato la crisi finanziaria o i continui problemi di debito sovrano, diffusi a livello mondiale.
Anche per un'economia in via di sviluppo come la Cina, con un reddito pro capite di 3mila dollari, creare ricchezza nei ceti medi resta una questione centrale. È di vitale importanza, infatti, stimolare una rapida crescita delle piccole e medie imprese attraverso considerevoli investimenti in beni materiali e programmi di R&S, nonché sviluppare migliori infrastrutture e promuovere una rapida urbanizzazione.