Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2010 alle ore 09:23.
La sfida del prossimo decennio è nelle bolle legate agli squilibri macroeconomici globali: da un lato i debiti pubblici, dall'altro la Cina. La bolla sul debito potrebbe nascere da un'eccessiva fiducia degli investitori verso le valute di riserva (dollaro, euro e yen) che contrasta con l'insostenibilità dei loro debiti. Il grande salvataggio da una nuova depressione è stato reso possibile grazie alle garanzie date dalle banche centrali. Garanzie fondate sulla fiducia in quelle monete di riserva che tutti ancora detengono. Non sarebbe successo lo stesso in Argentina o nella Grecia della dracma.
Per quanto tempo ancora il governo Usa riuscirà a finanziarsi offrendo rendimenti così bassi? Sono sufficienti un battito d'ali e il coordinamento avverso delle aspettative perché si passi ad un equilibrio cattivo: l'eccesso di domanda di dollari potrebbe scomparire all'improvviso, i tassi salire, il debito diventare insostenibile e la fiducia nel dollaro svanire. Tutto come in una profezia che si auto-realizza.
Anche la Cina è a rischio di bolle. I dati sui prezzi delle case e sul credito interno mostrano figure preoccupanti che ricordano i momenti che precedono il crollo. A livello più profondo la bolla potrebbe scaturire dall'insostenibilità di una crescita trainata solo dall'export in una società che cambia profondamente, che forma capitale umano più qualificato, in cui i consumi mutano e diventano più variegati e dove, tra non molto, crescita e democrazia dovranno trovare un punto d'incontro.
* Pierpaolo Benigno è professore all'Università Luiss, al dipartimento di scienze economiche