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Questo articolo è stato pubblicato il 18 agosto 2010 alle ore 08:04.
Non è ancora detto che l'iPad riesca a salvare l'industria editoriale. È troppo presto per dirlo. Il grande battage pubblicitario non illuda. Un vero modello di business ancora non c'è. Ma se la diffusione delle tavolette di Steve Jobs, più le altre che stanno uscendo sul mercato assieme ai nuovi software di Google, continuerà ai ritmi di questi mesi, le versioni digitali delle riviste e dei magazine potrebbero far guadagnare al mondo dell'editoria americana più di un miliardo di dollari da qui al 2014. A prevederlo è un paper della Oliver Wyman commissionato da Next Issue Media, il consorzio editoriale di Condé Nast, Hearst, gruppo Time, Meredith e News Corporation di Rupert Murdoch, nato per esplorare le opportunità, i mercati e le ipotesi commerciali che il futuro digitale offrirà a editori, pubblicitari e consumatori.
I magazine digitali per iPad e strumenti simili, si legge nel documento, genereranno 3 miliardi di dollari tra incremento della pubblicità e aumento della diffusione. Tenendo conto della conseguente erosione delle copie fisiche e del calo della pubblicità su carta, la simulazione della Oliver Wyman prevede incremento dei ricavi per l'industria editoriale di 1,3 miliardi. Un aumento non ancora sufficiente a salvare l'industria dei media, se si considera, come ha segnalato il Wall Street Journal, che soltanto il gruppo Time nell'ultimo trimestre ha generato ricavi per 900 milioni di dollari. Resta però una buona notizia, assieme a molte altre contenute nel paper cui è stato dato il titolo Un futuro digitale per gli editori?.
Lo studio dice che «i risultati sono incoraggianti» e spiega che è possibile invertire la tendenza negativa ed evitare la fine della carta stampata. Fra l'altro non tiene conto dei giornali creati per solo iPad, come quello annunciato per fine anno da Murdoch mettendo insieme New York Post e Dow Jones.
Il paper sostiene che i lettori sono pronti a pagare per riviste che siano davvero interattive. Nella versione digitale non cercano sconti. Pagherebbero su iPad esattamente lo stesso prezzo della rivista su carta, al contrario di chi invece compra la musica su iTunes a un prezzo più basso. Il lettore di riviste, continua la ricerca, è anche attratto dal pacchetto cartaceo-digitale. Considera un valore aggiunto poter disporre sia dell'edizione stampata sia di quella interattiva digitale. Sono strumenti complementari. E ciò giustifica un prezzo più alto per il pacchetto, rispetto alle sole edizioni cartacee o digitali.