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Questo articolo è stato pubblicato il 24 agosto 2010 alle ore 23:44.
BUENOS AIRES - È iniziata ieri l'Odissea umana e tecnologica. La macchina dei soccorsi per il recupero de Los 33 minatori cileni intrappolati dal 5 agosto nelle viscere della miniera, è partita. Tutti parlano di lei, Xtrata 950, un mostro di 30 tonnellate. La perforatrice è arrivata a pezzi, per essere assemblata in loco. A Copiapò l'attesa è messianica. Le speranze di riemersione de Los 33, sono riposti sulla sua efficienza: trivellare la montagna, praticarle un foro di 66 centimetri su una delle pendici e soprattutto evitare altri smottamenti interni che potrebbero essere fatali ai prigionieri della terra.
Dopo il primo giorno, quello dell'entusiasmo dei soccorritori e della gioia delle famiglie è l'ora dell'organizzazione dei lavori. Due i momenti cruciali, contigui ma distinti: l'assistenza fisica e psicologica ai minatori per quattro lunghi mesi e le procedure di trivellazione, guidate da geologi e ingegneri.
«A casa per Natale». Con queste parole il presidente cileno Sebastian Piñera ha garantito ai telespettatori della tv cilena che i 33 lavoratori bloccati in fondo alla miniera di San José, nel deserto di Atacama, saranno portati in salvo per la fine di dicembre. «Non saranno probabilmente con noi per il Bicentenario (dell'indipendenza del Cile, che si celebra il 18 settembre, ndr), ma lo saranno per Natale e Capodanno», ha dichiarato a margine di una breve cerimonia religiosa tenuta al palazzo presidenziale di Santiago, dedicata ai minatori.
Dopo gli annunci di lunedì ieri sono arrivate le prime indicazioni chiare per salvaguardare la loro capacità di resistenza. Molta attenzione all'aspetto psicologico dei minatori. Per questo il ministro della Sanità, Jaime Manalich, dopo aver consultato esperti nutrizionisti e di sopravvivenza in situazioni estreme, ha previsto esercizio fisico e libri, video e giochi per passare il tempo senza che lo sconforto e la depressione possano prevalere: dovranno potenziare i muscoli addominali ma non ingrassare, per non mettere in pericolo la capacità di risalita.
Il programma messo a punto dagli esperti prevede anche turni di dodici ore di riposo alternati a ore di guardia. Ovvero presidi mirati a captare eventuali nuovi smottamenti. Uno dei massimi esperti della sicurezza civile di Santiago, Juan Carlos Subercaseaux, ribadisce d'altro lato l'importanza per i minatori di creare una routine giornaliera, impegni da assolvere per mantenere la lucidità mentale.