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Balza ai massimi da oltre tre anni la fiducia tedesca

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Questo articolo è stato pubblicato il 26 agosto 2010 alle ore 08:03.


FRANCOFORTE. Dal nostro inviato
L'ottimismo delle aziende tedesche continua a crescere nonostante i segnali di rallentamento della congiuntura internazionale. L'indice Ifo, che misura il clima di fiducia delle imprese, è salito ad agosto a 106,7 punti dai 106,2 di luglio; gli economisti si aspettavano un calo a 105,7. Il rialzo è il terzo di fila e porta l'indice ai massimi dal giugno 2007.
«L'economia tedesca è in una fase di bel tempo stabile», ha sintetizzato Hans-Werner Sinn, presidente dell'Ifo. Le 7mila imprese interrogate pronosticano un deterioramento limitato della congiuntura nei prossimi sei mesi: il barometro delle attese è calato da 105,6 a 105,2 punti. «Le aziende si attendono dall'export impulsi non così forti come nei mesi passati spiega il rapporto - ma cresce il numero di quelle che intendono aumentare il personale».
Il rischio maggiore - spiega Klaus Abberger, dell'Ifo - arriva proprio dall'estero. Se gli Usa dovessero tornare in recessione e l'Asia dovesse crescere più lentamente di prima, «la Germania verrebbe duramente colpita - non siamo un'isola». Proprio questo elemento ha contribuito anche ieri a spingere verso il basso la Borsa di Francoforte.
La robustezza della congiuntura in Germania trova peraltro conferma in uno studio della società di consulenza Ernst & Young, secondo cui la ripresa dell'economia ha raggiunto le medie imprese del Mittelstand - il 25% delle quali ha intenzione di aumentare l'occupazione l'anno prossimo. Secondo lo stesso studio, il 90% delle imprese sono soddisfatte dell'andamento degli affari; il 43% delle 700 aziende interrogate nel sondaggio si aspetta un miglioramento (erano il 38% a gennaio) contro un 5% di pessimisti.
Secondo tutti i dati, dunque, sembra essersi creato in Germania un circolo virtuoso tra la componente estera della domanda e quella interna: secondo i dati resi noti martedì sull'andamento del Pil nel secondo trimestre, le esportazioni sono cresciute nel periodo dell'8,2% rispetto al I trimestre - il tasso più elevato dai tempi della riunificazione tedesca; anche gli investimenti però (+4,4% per i macchinari, +5,2% per le costruzioni) hanno dato un contributo significativo, e i consumi privati (+0,6%) mostrano i primi segni di risveglio da un anno a questa parte. Questa miscela nei prossimi mesi potrebbe permettere all'economia di crescere ancora, anche se a un ritmo rallentato. Gli esperti prevedono per esempio una crescita dello 0,5% del Pil nel trimestre in corso, rispetto al 2,2% fra il primo e il secondo trimestre 2010.

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Tags Correlati: Borsa di Francoforte | Germania | Hans-Werner Sinn | Imprese | Klaus Abberger

 

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