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Questo articolo è stato pubblicato il 28 agosto 2010 alle ore 13:15.
Non è stata presa alcuna decisione su Sakineh. Lo ha ribadito oggi un portavoce del ministero degli Esteri iraniano, intervenuto sul caso di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna condannata alla lapidazione per adulterio e complicità nell'omicidio del marito. Il portavoce ha ribadito che la pena «è stata sospesa» e che il caso «è in corso di esame».
«Per pene così pesanti, c'è una procedura particolare e lunga. Quando la giustizia arriverà a una conclusione finale, la decisione sarà resa nota» ha dichiarato il portavoce, Ramin
Mahmanparast. La condanna a morte della donna, 43 anni, tre figli, ha suscitato le proteste della comunità internazionale. La Francia ha chiesto ieri ai Paesi dell'Unione europea di minacciare nuove sanzioni contro l'Iran, per convincere Teheran a non procedere all'esecuzione della condanna. All'inizio di luglio, l'Iran ne aveva annunciato la sospensione, in attesa di un riesame.