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Per Mentana conduttore 600mila lasciano Tg1 e Tg5

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Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2010 alle ore 10:49.


ROMA
La sfida ai Golia dell'informazione televisiva è stata lanciata. Enrico Mentana, nel suo primo giorno di conduzione al Tg de La 7, nell'edizione principale delle 20, in diretta su You Tube, ha realizzato uno share - ovvero una quota di ascolto sul totale dei televisori accesi - pari al 7,3%, con una media di individui in ascolto pari a un milione e 490mila, con un incremento del 77% rispetto ai due mesi precedenti e di più di un milione di spettatori rispetto a un anno fa. Lo stesso Mentana sa benissimo che si tratta solo del primo giorno e di una stagione televisiva che deve ancora cominciare: i principali Tg nazionali, ad esempio, sono preceduti da programmi estivi a fare da teorici "traini" ai loro ascolti.
Si tratta, come sottolinea saggiamente Mentana, «di aspettare almeno il primo mese. Sul primo giorno si addensano aspettative e curiosità, come per un quotidiano. Ci aspettavamo una crescita, ma un milione e mezzo di spettatori sono tanti». Nella stessa serata, il Tg1 ha realizzato il 27% di quota di ascolto e il Tg5 il 20%. Nella settimana precedente, in ogni caso, il Tg diretto da Mentana aveva fatto registrare un buon 4,12% di share medio settimanale.
«C'era già stata una crescita agosto su agosto - sottolinea Francesco Siliato, analista televisivo, partner di Studio Frasi - di circa un punto percentuale. Gli ascolti raggiunti lunedì sera da Mentana con la sua conduzione sono enormi. Da un lato, sono dovuti anche alla debolezza del Tg1 e del Tg5, che hanno visto erodere la loro credibilità, anche se il Tg1 non ha perso ascolti agosto su agosto. Secondo una nostra elaborazione sono stati circa 600mila le persone che nei giorni precedenti guardavano il Tg1 e Tg5 di prima serata e che lunedì sera hanno preferito il Tg de La 7». Si tratta ora di dover confermare tale risultato, «ma non il 7% del primo giorno - continua Siliato: sarebbe un grande successo se riuscisse a mantenere una share del 5%. Bisognerà verificare anche un possibile effetto di "traino" di Mentana su La 7: il programma In Onda di Luca Telese, subito dopo il Tg, ha fatto il 5%, share mai raggiunta in precedenza».

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Tags Correlati: Agcom | Clemente J Mimun | Enrico Mentana | Idv | Lega | Luca Telese | Paolo Gentiloni | PDL | Presidente del Consiglio | Roma | Società dell'informazione | TG1 | TG5 | Udc

 

Nella presentazione del suo Tg, Mentana aveva ammesso che «se, per assurdo, i due maggiori Tg fossero pluralisti, senza sudditanza e con irriverenza, noi non avremmo spazio, ma la somma di due corazzate non fa la completezza dell'informazione».
I due Tg non sono pluralisti? Gli ultimi dati delle rilevazioni dell'Isimm per conto del l'Agcom sono relativi a maggio. Il Tg1, in tutte le edizioni, ha dato oltre il 40% del tempo di antenna dedicato ai soggetti politici e istituzionali (comprensivo di quello di notizia più quello di parola) al Governo e al presidente del Consiglio, il 13% al Pdl, il 2,5% alla Lega, il 10,6% al Pd, il 2,9% all'Idv, il 4,5% all'Udc. Tutti gli altri partiti hanno avuto una percentuale di tempo d'antenna, a maggio, inferiore all'1%. Il Tg5 diretto da Clemente J Mimun ha dato il 45% del tempo di antenna a Governo e Presidente del Consiglio, il 10,3% al Pdl, il 2,25% alla Lega Nord, il 7,48% al Pd, il 4,8% all'Udc. Tutti gli altri partiti, Italia dei Valori compresa, hanno avuto meno dell'1% del tempo di antenna complessivo.
Non è certo casuale che Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Pd, sottolinei come «in un contesto tv sempre più bloccato e preoccupante, sono da salutare tutte le novità che moltiplicano i punti di vista e offrono uno sguardo più ampio e profondo sui fatti. Il successo di Mentana può essere una svolta positiva per il pluralismo dell'informazione radiotelevisiva».
Siamo ancora all'inizio, ma la stagione televisiva sembra promettere sorprese e scintille.
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