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I vescovi: una visita boomerang

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Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2010 alle ore 08:00.


ROMA
Il colonnello Mu'ammar Gheddafi è ripartito per Tripoli. Ma le 48 ore trascorse a Roma – a suon di accordi economici con l'Italia, ma anche e soprattutto di messaggi neanche tanto subliminali rivolti all'Europa e agli stessi paesi – hanno lasciato non pochi malumori. Nel mondo cattolico e non solo.
È intervenuto il quotidiano dei vescovi: «Un'incresciosa messa in scena firmata dal colonnello Gheddafi o forse solo un boomerang, certamente è stata una lezione, magari pure per i suonatori professionisti di allarmi sulla laicità insidiata». E critiche sono arrivate anche da monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e presidente del Consiglio Cei per gli affari giuridici. Il ministro degli Esteri Franco Frattini (che oggi sarà a Tripoli per una riunione informale fra i paesi del Mediterraneo) ha respinto le accuse dell'Avvenire e dell'opposizione, affermando che la richiesta avanzata da Gheddafi affinché la Ue destini 5 miliardi l'anno alla Libia per fermare l'immigrazione «sarà affrontata in sede Europea».
Conosce bene il colonnello Gheddafi le arti della propaganda. E sul palcoscenico di Roma le mette in atto. Anche a costo di danneggiare gli stessi immigrati musulmani. «Le affermazioni fatte non aiutano di certo i musulmani che vivono all'estero - dichiara Souad Sbai, parlamentare Fli - soprattutto i moderati che da anni lavorano a favore del dialogo inter-religioso e che rischiano di diventare preda di interpretazioni errate della dottrina islamica».
Una interpretazione non dissimile da quella data dai quotidiani dei paesi arabi. «al quds al-arabi», tra i principali quotidiani arabi, edito a Londra, non usa mezzi termini: «Questa uscita fa più danni che altro, per l'immagine dell'Islam in Occidente». Poi l'interrogativo: per quale motivo scegliere solo ragazze, e di bella presenza, per far conoscere l'Islam? Agli editoriali seguono i commenti critici dei lettori: «In questo modo non si fa altro che consolidare l'immagine negativa dei musulmani».
Per Zouahir Louassini, professore di letteratura araba a Roma 3 e fondatore del portale "arabismo.it", la figura del leader libico rimane circoscritta al suo territorio: «Nei paesi arabi non ha credibilità e nessuno può accettare quello che ha detto. La vera conversione che dovrebbe fare è quella verso la democrazia».

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Tags Correlati: Ali Kaminai | Domenico Mogavero | Gheddafi | Giordania | Mu'ammar | Muhammad VI | Normativa sull'immigrazione | PPer | Recep Teyyip Erdogan | Roma | Souad Sbai | Tripoli

 

Non è la prima volta che il colonnello si autocandida come guida religiosa: ha imposto il cosiddetto "Anno Jamahiriyya", la computazione degli anni lunari dalla morte del profeta e non dall'egira come gli altri paesi musulmani, con il risultato che la Libia ha un suo calendario indietro di circa undici anni lunari rispetto agli altri paesi islamici. Poi le modifiche sulla recitazione del Corano, la dichiarazione sulla Jihad contro la Svizzera, e ora le lezioni di Corano.
È interessante l'uscita del rapporto annuale con la classifica delle 500 personalità più influenti del mondo islamico. Classifica fatta dal Centro Reale di ricerca e di Studi della Giordania. In prima posizione c'è l'indiscusso Re Abdallah dell'Arabia Saudita, al secondo il primo ministro turco Recep Teyyip Erdogan, terzo l'ayatollah Ali Kaminai, mentre al quarto troviamo alla pari i re di Giordania Abdallah e del Marocco Muhammad VI, ai quali il rapporto rende omaggio come personalità moderne che cercano di democratizzare e sviluppare il proprio paese. Gheddafi arriva solo al quinto posto, nonostante la grande visibilità a suon di conversioni di giovani italiane, vere o presunte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SULLA STAMPA ESTERA

pPer Le Monde la cooperazione Italia-Libia si è rafforzata e Tripoli «ha rispettato l'intesa per impedire lo sbarco di clandestini. Ora tocca all'Italia»
p«Gheddafi suscita indignazione sulla conversione» è il titolo del Wall Street Journal che a pagina 3 riferisce l'intervento del raìs

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