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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2010 alle ore 19:05.
Il presidente del Senato contestato da alcuni grillini alla festa del Pd di Torino, dice «basta alla stagione di veleni» e auspica «maggiore responsabilità».
Il capo dello stato, Giorgio Napolitano deplora «l'intimidatoria gazzarra contro Renato Schifani». «Il tentativo di impedire con intimidatorie gazzarre il libero svolgimento di manifestazioni e discorsi politici é un segno dell'allarmante degenerazione che caratterizza i comportamenti di gruppi, sia pur minoritari, incapaci di rispettare il principio del libero e democratico confronto e di riconoscere nel parlamento e nella stessa magistratura le istituzioni cui é affidata nel sistema democratico ogni chiarificazione e ricerca di verità».
Napolitano deplora «vivamente l'episodio verificatosi a Torino ai danni del presidente del Senato e ogni forma di contestazione aggressiva sia verso figure di particolare responsabilità istituzionale sia verso qualsiasi esponente politico nell'esercizio della sua inconfutabile libertà di parola e di opinione».
Anche il presidente della Camera, Gianfrancio Fini dalla festa dell'Api in un messaggio a nome dei deputati tutti ha definito «intollerabile» la protesta.
Il gruppo di grillini ha tentato di impedire il confronto tra il presidente del Senato e l'esponente del Pd, Piero Fassino, che ha cercanto di placare la contestazione.
«Fuori la mafia dallo stato», hanno urlato i grillini con in mano una agenda rossa, riferimento al magistrato Paolo Borsellino ucciso dalla mafia nel 1992.
«Provate ad ascoltare», ha spiegato Fassino ai manifestanti. «La festa del Pd - ha aggiunto - è un luogo in cui si discute, per questo abbiamo invitato il presidente Schifani, pur sapendo che molte sue idee sono diverse dalle nostre. In questi giorni abbiamo accusato di essere uno squadrista chi vuole contestare Gianfranco Fini alla festa di domenica. Questo metodo è lo stesso».
«Ringrazio il Pd per avermi invitato, si tratta del secondo invito in due anni» ha esordito Schifani sul palco a fianco di Piero Fassino, prima di essere investito da una valanga di fischi e di urla. «Ma-fio-so» gli hanno urlato contro i grillini. «Siete un esempio di antidemocrazia» ha risposto ai contestatori Schifani. «Antidemocratici» ha detto anche Fassino. Ma le parole non hanno fermato i manifestanti, in particolare un paio che si sono scontrati con le forze di sicurezza fra tirate di capelli e spintoni.