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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2010 alle ore 12:18.

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Stop ai pedaggi su tutti i 26 raccordi stradali e autostradali AnasStop ai pedaggi su tutti i 26 raccordi stradali e autostradali Anas

Lo stop agli aumenti dei pedaggi autostradali deve essere esteso a tutta l'Italia. Lo ha deciso la prima sezione del Tar del Lazio, presieduta da Giorgio Giovannini, accogliendo un nuovo ricorso contro l'aumento dei pedaggi, in questo caso proposto dal Movimento difesa del cittadino e presentato dall'avvocato Gianluigi Pellegrino.

«Il Tar - spiega al Sole 24 Ore.com l'avvocato Pellegrino - ha riconosciuto sia il fatto che si tratta di una tassa mascherata, sia il fatto che è una disposizione contraria al diritto comunitario. Ora, dunque, la sospensione vige in tutto il territorio nazionale e questo dovrebbe indurre il governo a non riproporre con legge l'odioso balzello come è stato ventilato nei giorni scorsi. Altrimenti poi si va alla Corte costituzionale».

I giudici amministrativi, in poche righe, hanno ritenuto che «viste le precedenti ordinanze cautelari adottate da questo Tribunale- si legge nell'ordinanza - confermate in sede di appello ha ritenuto di ritenuto di confermare, anche ai fini del presente provvedimento, le motivazioni» precedenti.

Il tira e molla sui pedaggi ha acceso numerose querelle nel corso dell'estate. La disposizione era stata introdotta dalla manovra e resa operativa da un Dpcm. Subito la provincia di Roma, insieme al Codacons e ad alcuni comuni dell'hinterland, il comune di Fiano Romano e la provincia di Pescara avevano presentato richiesta di sospensiva al Tar Lazio che aveva accolto le ragioni dei ricorrenti. Poi Presidenza del Consiglio dei ministri e Anas avevano proposto ricorso in appello al Consiglio di Stato, che aveva rigettato il ricorso, precisando che però le ordinanze del Tar dovevano essere applicate solo «ai singoli segmenti stradali interessanti gli ambiti spaziali degli enti territoriali ricorrenti».

In realtà l'Anas aveva comunque sospeso in tutti e 25 i caselli l'applicazione del Dpcm. Ma per automobilisti e camionisti, comunque, il caro-pedaggi resta. Perchè la manovra prevede anche un aumento, applicato dal 1° luglio su tutta la rete nazionale, da uno a tre millesimi al chilometro, in base alla classe di pedaggio di appartenenza. Aumenti che colpiscono chiunque entri in autostrada e comportano in media costi aggiuntivi del 5% con punte del 15-20 per cento.Conto che sarà ancor più salato dal 1° gennaio 2011, quando scatterà l'aumento, sempre in favore di Anas, di 2 millesimi a chilometro per le classi di pedaggio A e B e 3 millesimi a chilometro per le classi di pedaggio 3, 4 e 5.

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