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Questo articolo è stato pubblicato il 05 settembre 2010 alle ore 08:06.
CERNOBBIO. Dal nostro inviato
Aspettano che la politica di stimoli, annunciata dal presidente Barak Obama, faccia i suoi effetti. Ma intanto si preparano ad affrontare un periodo lungo di crescita lenta, modello europeo. E a questo scenario si stanno attrezzando i capi d'azienda d'oltreoceano, individuando ricette non solo di sopravvivenza ma per crescere, individuando ricette con parole chiave che sono alla base di un modello di successo.
Innovazione, controllo dei costi. E se lo sviluppo è anemico, la sfida è andare avanti ampliando i mercati di sbocco e attraverso acquisizioni. Con l'Italia che può avere, per la struttura del suo capitalismo, una marcia in più: le imprese familiari, alla lunga, fanno meglio del mercato, grazie alla possibilità di realizzare strategie a medio termine.
George Buckley, dal 2005 numero uno del colosso americano 3M, una conglomerata con prodotti che vanno dalle trasmissioni elettroniche al biomedicale, è convinto di dover fare i conti ancora per parecchio tempo con una crescita lenta, dovuta alla forte disoccupazione, alla crisi immobiliare, all'andamento scarso dei consumi. Quindi «bisogna giocare su due fronti. Sui mercati nuovi servono le innovazioni, per competere in quelli maturi è necessario un attento controllo dei costi».
Accanto a Buckley, Kenneth Morse, docente in università prestigiose come l'Esade Business School di Barcellona ma soprattutto "imprenditore seriale", nel senso che ha seguito e realizzato numerose start up. È arrivato a Cernobbio, per parlare al seminario Ambrosetti, fresco di nomina nella Commissione per l'innovazione e l'imprenditorialità istituita da Obama. Insieme a Yasuchika Hasegava, presidente e ad di Takeda Pharmaceutical, azienda leader giapponese, i tre hanno discusso con la platea di imprenditori, manager ed economisti su "L'impresa eccellente oggi". Eccellere è un obbligo se si vuole competere. Funziona il modello tedesco di salari legati alla produttività per essere più competitivi? Certo, ma serve anche altro: per Morse le aziende eccellenti sono quelle molto agili, in grado di sperimentare sempre. Un esempio, negli Usa, la HP, che nei suoi prodotti ha realizzato un'innovazione incrementale. Ma certe volte non basta incrementare, occorre cambiare radicalmente.