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Questo articolo è stato pubblicato il 05 settembre 2010 alle ore 18:23.
Le prime volte devono avere qualcosa di straordinario, e l'Italia del rugby non si sottrae alla regola. Dieci anni fa l'esordio nel Sei Nazioni fu un trionfo, con gli azzurri capaci di domare la Scozia campione uscente. E ieri il debutto nella tanto attesa Magners Celtic League ha regalato ai 5mila che stipavano lo stadio di Monigo un successo del Benetton sugli Scarlets gallesi.
È finita 34-28 grazie a un secondo tempo di grande livello, con una mischia che ha confermato il suo valore e una linea di trequarti che, contrariamente a quanto succedeva spesso in passato nei confronti internazionali, ha saputo costruire azioni degne dell'eccellenza europea. Serata esaltante, che si è conclusa con una sconfitta (ma non certo una disfatta) degli Aironi, battuti 33-17 dal Munster a Cork dopo aver chiuso il primo tempo in parità.
A Treviso le cose non si erano messe bene. Gli Scarlets - che pure negli ultimi tempi si erano rivelati allergici alle trasferte - hanno chiuso la prima frazione sul 22-9 e con un uomo in più per l'espulsione temporanea di Vosawai. L'emozione deve aver giocato un ruolo nella prima parte di gara dei veneti, troppo propensi all'errore. Ma poi le cose sono cambiate. Eccome. Dall'inizio del secondo tempo al 17° minuto è arrivato un parziale di 18-0, con le mete del trascinatore Tobie Botes (21 i punti del mediano di mischia al fischio finale) e di Galon. Agli Scarlets restava la forza per replicare con due piazzati di Priestland e tornare in vantaggio 28-27. Ma il lieto fine non poteva mancare: una nuova sontuosa azione veniva finalizzata in meta da Tommaso Benvenuti, talento del vivaio biancoverde che non ha ancora compiuto 20 anni.
In attesa di conferme anche in situazioni più difficili (a partire dall'imminente trasferta in Galles contro gli Ospreys, detentori del titolo), il Benetton ha comunque dimostrato di "esserci", di poter competere a certi livelli. Il lavoro paga, evidentemente, e la squadra allenata da Franco Smith sembra essere stata costruita nel modo giusto ed essersi preparata per bene.
Anche in presenza di una sconfitta, peraltro, gli Aironi non hanno demeritato. A Cork il Munster ha fatto a meno di diverse stelle per il match di apertura, ma questo non cambia il valore della prestazione della franchigia lombardo-emiliana, capace di tenere un tempo (anche grazie alla meta di Laharrague, scaturita da una bella azione). I padroni di casa hanno costruito il gap decisivo nei 10 minuti di inferiorità numerica degli italiani, a causa di un giallo a Perugini in avvio di ripresa, ma non hanno mai dominato come si poteva temere.