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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2010 alle ore 15:43.
«Mio fratello prima di essere ammazzato, due tre giorni prima, mi aveva detto che uomini delle forze dell'ordine erano in combutta con personaggi poco raccomandabili». Claudio Vassallo, fratello di Angelo, il sindaco del comune cilentino di Pollica, ucciso nella notte tra domenica e lunedì, si sfoga così ai microfoni di SkyTg24 e rivela: «Ci sono delle lettere scritte, sia al comando provinciale, sia al comando generale di Roma senza nessuna risposta. L'hanno lasciato solo, abbandonato».
Quanto alle possibile piste, Claudio Vassallo dice: «o interessi sul porto oppure ci sono stati dei problemi quest'estate con la droga ad Acciaroli, dove lui ha chiesto aiuto alle forze dell'ordine e non glielo hanno dato». Sono frasi che che aprono uno squarcio su questo omicidio eccellente di matrice camorristica e gettano ombre su rappresentanti istituzionali.
Poche settimane fa, dopo ferragosto, il sindaco si era esposto in prima persona in una azione di contrasto nei confronti di alcuni spacciatori di droga che stavano cercando di conquistare la piazza di Acciaroli. A rivelarlo è il consigliere comunale e amico di Vassallo, Domenico Palladino, che ricorda anche come il sindaco si sentisse lasciato solo dalle forze dell'ordine in questa azione di contrasto alla criminalità.
«Aveva minacciato di denunciarli - ricorda Palladino - se li avesse rivisti all'opera e intimò loro di lasciare il paese e tornarsene da dove erano venuti. Si tratta di personaggi che vengono da fuori ed è impensabile che i carabinieri di qua non li abbiano mai fermati e Vassallo sì. È ora che ci sia un ricambio ai vertici del locale comando dei Carabinieri, come lo stesso Vassallo ha richiesto per anni»
L'inchiesta sull'omicidio di Vassallo passa intanto alla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Salerno che ne è competente. «Ci sono elementi che suggeriscono un coinvolgimento della Dda. È stata una decisione congiunta con il procuratore Franco Roberti». È quanto ha dichiarato il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania, Giancarlo Grippo, al termine del vertice che si è tenuto al Palazzo di giustizia di Salerno per fare il punto sulle indagini. La Procura non ha ancora indicato il nome del sostituto che si occuperà del caso.