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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2010 alle ore 13:39.

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La scuola italiana è aperta alle esperienze internazionali? Ancora poco: un insegnante su 3 non gradisce gli spostamenti di studio all'estero «perché penalizzano i programmi didattici» e poi mancano i finanziamenti. Lo scorso anno, il 67% degli istituti ha partecipato almeno a un progetto internazionale, in calo di 5 punti percentuali rispetto all'anno prima. La rilevazione è contenuta nel secondo rapporto Intercultura-Telecom Italia, realizzato da Ipsos, sul grado di internazionalizzazione delle scuole italiane. L'indice di "esterofilia" delle nostre scuole, indicato dalla ricerca, è pari a 40/100 ed è stato calcolato su 494 istituti di 5 regioni italiane, Lombardia, Toscana, Marche, Puglia, Molise. Una mano per una maggiore apertura all'estero delle scuole, ha sottolineato il segretario generale di Intercultura, Roberto Ruffino, «può arrivare dall'Osservatorio sull'internalizzazione creato dalla nostra fondazione, che vede circa 3mila contatti al mese».

Dall'indagine emerge che la metà (50%) delle scuole applica l'insegnamento di almeno tre lingue straniere e un quarto (23%) sta sperimentando il Clil, ovvero la docenza di una o più materie in una lingua diversa dall'italiano. Il 42% ha realizzato nell'anno scolastico 2009-2010 almeno uno scambio di classe con una scuola all'estero, mentre il 27% conta almeno un alunno che si è recato per studio in un altro Paese per un periodo compreso tra i 3 mesi e l'anno intero.

Ma c'è anche l'altro lato della medaglia. Vale a dire che lo scorso anno, ancora il 20% di scuole non ha partecipato a programmi come Comenius, Etwinning, gemellaggi con altre scuole. Il 47% del campione poi non ha stanziato un euro per questi progetti. Appena l'8% fino a 1.500 euro. Gli ostacoli maggiori? Secondo i presidi, interpellati da Ipsos, la scarsa adesione a questi progetti da parte degli insegnanti (35% dei casi) e ancor più le difficoltà ad ottenere finanziamenti (38 per cento). Sviluppare progetti internazionali può infatti rappresentare un costo per le scuole: il 27% dei dichiara di avere stanziato oltre i diecimila euro. Ma c'è pure chi - per il 31% - la partecipazione a un progetto internazionale non è costato nulla grazie ai finanziamenti pubblici e privati (europei, da parte della Regione, della Provincia, del Comune, o da istituti bancari e associazioni di categoria).

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