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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2010 alle ore 08:45.
Grande vittoria per gli omosessuali. La legge che proibisce ai gay di prestare servizio nell'esercito se dichiarano apertamente la loro condizione sessuale è stata dichiarata incostituzionale. Il giudice federale della California, Virginia Phillips, ha infatti accettato la richiesta giudiziaria per bloccare la politica del «Don't ask, don't tell» (Non chiedere, non dire), che consente agli omosessuali di prestare servizio militare se non divulgano il proprio orientamento sessuale. Phillips ha detto che la legge non ha nulla a che vedere con la preparazione militare e al contrario ha «un effetto negativo e pregiudiziale» per le Forze Armate e che viola il diritto di libera espressione.
La giudice ha risposto alla domanda presentata dal Log Cabin Republicans, un gruppo conservatore che raggruppa circa 19mila membri, militari ed ex e che nel 2004 ho sporto denuncia per fermare il divieto ai soldati omosessuali. La decisione è la maggiore azione legale contro la legge che da anni suscita polemiche e che il governo di Barack Obama si è attivato per cambiare. A febbraio il Pentagono aveva annunciato di voler cambiare la legge, che era stata promulgata nel 1993 durante la presidenza di Bill Clinton. Da allora, secondo quanto indicato dal Log Cabin Republicans 13.500 soldati sono stati "licenziati".
«Questa decisione cambierà la vita di molte persone che volevano solo poter servire il loro paese con coraggio», ha detto Dan Woods, il legale che porta avanti la crociata del Log Cabin Republicans.
Il giudice Philips dovrà redigere l'ordinanza con il contributo del gruppo entro una settimana, e il governo federale avrà una settimana per rispondere.